Diplomatico e uomo politico tedesco (Dresda 1809 - Altenberg 1886); entrato nella diplomazia sassone, fu a Berlino, Parigi, Monaco, e in seguito, come ministro, a Londra e a Berlino. Nel 1848 assunse la direzione della politica estera sassone e nel 1858 divenne presidente del Consiglio dei ministri. Favorevole all'Austria nella lotta che già si delineava con la Prussia, cercò (1862), ma inutilmente, di far accettare un compromesso per cui Austria e Prussia si sarebbero alternate nella presidenza del Bundestag; nel 1864 cercò, alla conferenza di Londra, di comporre il dissidio con la Danimarca. Nel 1866, dopo Sadowa, si recò a Parigi per ottenere l'appoggio di Napoleone III in favore dell'Austria e della Sassonia: ma fallito il tentativo, dovette ritirarsi dal governo per imposizione di Bismarck. Accettò allora di passare al servizio dell'Austria, e assunta (1867) la presidenza del Consiglio dei ministri, legò il suo nome alla nuova costituzione dualistica dell'Impero, di cui divenne cancelliere. Respingendo le offerte di alleanza di Bismarck, cercò di promuovere un'alleanza con la Francia e l'Italia in vista di una rivincita contro la Prussia. Favorevole alla Francia nella guerra del 1870, si adattò al fatto compiuto della vittoria prussiana e avviò quindi assieme al Bismarck il progressivo avvicinamento austro-tedesco. Dimessosi nel 1871, fu ambasciatore a Londra e a Parigi. Nel 1882 si ritirò a vita privata. Pubblicò delle memorie (Erinnerungen und Aufzeichnungen aus drei Vierteljahrhunderten, 2 voll., 1887).