GENTZ, Friedrich von
Uomo politico e scrittore, nato a Breslavia il 2 maggio 1764, morto a Weinhaus presso Vienna il 9 giugno 1832. Da ragazzo e da studente non dimostrava precise attitudini, ma poi divenne un bravo alunno di Kant a Königsberg. Nel 1785 entrò nel servizio di stato in Prussia, e nel 1793 divenne consigliere militare prussiano. Accolse dapprima con entusiasmo, come tanti altri scrittori tedeschi, la rivoluzione francese, considerandola come il successo pratico della filosofia; ma presto divenne un suo appassionato avversario, e tradusse nel 1793 l'opera di Edmondo Burke Reflections on the revolution in France, che con le Sue concezioni aristocratico-conservatrici, in contrasto al radicalismo rivoluzionario, ebbe una forte influenza sulle idee dei riformatori e dei romantici tedeschi. E infatti il G. espose idee analoghe nelle note aggiunte a questa traduzione e in altri scritti. Si proponeva di scrivere una Storia della costituzione francese; poi fondò nel 1795 la Neue deusche Monatschrift e nel 1799 Das Historische Journal, ambedue in favore della costituzione e della politica inglesi contro la rivoluzione francese. Nel 1801 pubblicò uno scritto Ursprung und Charakter des Revolutionskrieges. Nel 1797 aveva chiesto al re Federico Guglielmo III la libertà di stampa e l'unificazione della Germania da compiersi per mezzo dell'Austria e della Prussia; ma ora riconoscendo dannosa per la Germania e per la stessa Prussia la politica di neutralità tenuta dalla Prussia, passò dal servizio prussiano a quello dell'Austria (1802). Dopo una certa esitazione dell'imperatore Francesco, fu fatto, per raccomandazione di Stadion e di Metternich, consigliere aulico (6 settembre 1802) presso la cancelleria di stato austriaca. A lungo continuò a tenersi saldo ai suoi ideali di nazionalismo liberale, sempre sotto l'influenza inglese, sempre appassionato avversario di Napoleone e della Francia. Nel 1806, profondamente colpito dalla guerra del 1805, scrisse i suoi Fragmente aus der neusten Geschichte des politischen Gleichgewichts von Europa, ultimo suo scritto indipendente, che fu considerato come una "permanente dichiarazione di guerra" contro Napoleone. Nell'autunno del 1806 G. faceva parte del quartiere generale prussiano nella guerra contro Napoleone; ma si vide sempre più deluso nelle sue speranze di tedesco, soprattutto dalla "gottlose Conföderation" dei principi tedeschi nella Lega Renana. Così dal 1809 non aspettò la salvezza politica se non dalla ricostruzione dell'Austria. Nel 1809 redasse la dichiarazione di guerra dell'Austria contro Napoleone; e sebbene dopo la guerra fosse "disgustato in modo infernale", persistette nel suo atteggiamento avverso a Napoleone fino alla caduta di costui. E proprio nel 1809 cominciò a esercitare influenza sulla politica estera sotto il ministero di Stadion; e poi, dal 1812, Metternich, diventato cancelliere di stato, se ne servì regolarmente come confidente politico e suo aiuto nella stampa. Allora anche G. cominciò a mutare le sue vedute politiche, nel senso di passare dal nazionalismo liberale a un legittimismo nazionalistico; e al servizio di quest'ultima causa pose la sua ben nota e insieme temuta "Feder von Europa". Fu capo del protocollo al congresso di Vienna e ai susseguenti congressi di Aquisgrana, Carlsbad, Troppau, Lubiana e Verona; e con tutto ciò faceva studî profondi di tecnica finanziaria e fondava nel 1818 il Wiener Jahrbücher der Literatur. Dal 1815 dev'essere considerato come l'ispiratore di molte idee e misure politiche attribuite a Metternich. La rivoluzione francese, lo spirito dell'illuminismo, il protestantesimo erano per lui ora le sorgenti principali di gravi pericoli. Nella questione greco-turca aveva dimostrato la più acuta visione politica dal punto di vista austriaco, con la sua avversione verso i Greci. Ma negli ultimi anni della sua vita ritornò in parte al nazionalismo liberale della sua giovinezza, schierandosi nel 1831 con i Polacchi contro lo zar e con i Belgi contro l'Olanda.
Uomo di mondo allo stesso tempo che politico, amico del cuore negli ultimi anni della sua esistenza della celebre Fanny Elssler (v.); figura di gran signore, intelligente, colto, abile, G. accomunò nella sua persona, a un tempo, una sfrenata sete di piaceri e un'indefessa attività mentale: nel suo carattere, come nella sua mentalità, vi sono due atteggiamenti differenti.
Gli scritti di G. (Schriften) furono pubblicati in varie edizioni complete, in ultimo da H. Eckardt, 1921 (2 voll.). Un'edizione completa delle sue lettere (Briefe) fu fatta da Wittichen e Salzer nel 1909-1913 (4 voll.). Fournier e Winkler hanno pubblicato nel 1920 dei Nachträge ai suoi Tagebücher (4 voll.) pubblicati nel 1873-74.
Bibl.: Kircheisen, Die Schriften von und über G., in Mitteilungen der österr. Geschichtosfor., 1906; Beer, Gentz, in Allg. Deutsche Biographie, VIII (1878); A. Fournier, Gentz und Cobenzl, Vienna 1880; E. Guglia, Friedrich von Gentz, Vienna 1901; M. Pflüger, F. von Gentz als Widersacher Napoleons, 1904.