ZARNCKE, Friedrich
Germanista, nato a Zahrenstorf nel Meclenburgo-Schwerin il 7 luglio 1825, morto a Lipsia (nella cui università insegnava dal 1858) il 15 ottobre 1891.
Fu filologo nel senso stretto della parola, cioè soprattutto editore e interprete. I suoi studî più importanti sono rivolti alla letteratura medievale: al carme nibelungico, del quale credette, con A. Holzmann, che il manoscritto C riflettesse più da vicino l'originale (Beiträge zur Erklärung u. Gesch. des Nibelungenlieds, 1857; ediz. del poema, 1856, 6ª ed., 1887, più volte rist.); alla tradizione wolframiana (Der Graltempel. Vorstudie zu einer Ausgabe des jüngeren Titurel, 1879); alla leggenda del Prete Gianni (Der Priester Johannes, 1876-79). Elaborò anche (1863) il II volume (lettere M-R) del Mittelhochdeutsches Wörterbuch che reca, con quelli del Benecke e del Müller, anche il suo nome. Ma non fu un medievalista puro: ché se al tardo Medioevo appartiene ancora il Narrenschiff di Seb. Brant del quale lo Z. procurò (1854) una notevolissima edizione, nella tarda età barocca fiorì quel Christian Reuter, der Verfasser des Schelmuffsky, la cui vita e opera è merito dello Z. aver tratto in luce e ricostruito (1884). A tempi anche più recenti si volgono le sue ricerche Über den fünffüssigen Jambus (1865); e al Goethe il Kurzgefasstes Verzeichniss der Originalaufnahmen von Goethe's Bildniss (1888), nonché il 1° volume delle Kleine Schriften (1897-98). Particolari fatiche rivolse poi lo Z. a illustrare la storia della sua università (Die urkundl. Quellen zur Gesch. der Universität Leipzig in den ersten 150 Jahren ihres Bestehens, 1857; Acta Rectorum Universitatis Studii Lipsiensis, 1860; Causa Nicolai Winter, 1890, che getta luce sulle confuse condizioni giuridiche della Germania alla metà del sec. XV). Fondò nel 1850 il Literarisches Zentralblatt.