frigidità
Difficoltà o assoluta impossibilità da parte della donna a raggiungere l’orgasmo durante l’attività sessuale. La f. può essere parziale o totale, ma nella maggioranza dei casi clinici in sessuologia clinica non è considerata una malattia in sé bensì un sintomo di un disturbo più generale legato a un conflitto nevrotico intorno alla sessualità. La f. parziale può manifestarsi: come ipoestesia vaginale, che limita la sensibilità tattile alla sola zona clitoridea; come perdita improvvisa e netta dell’eccitazione durante il coito e prima dell’orgasmo; come vissuto di angoscia, depressione e senso di colpa che seguono un rapporto soddisfacente e che inducono la donna a evitarne altri. Una f. totale comporta non solo mancanza della reazione orgasmica, ma anche indifferenza verso la sessualità e anestesia sessuale: questa si manifesta con una marcata perdita di sensibilità tattile a danno dell’area vaginale e più estesamente delle zone erogene. Nella f. totale può essere presente anche dolore alla penetrazione (dispareunia), a causa della quale la donna frigida tende a sottrarsi o a vivere malvolentieri l’atto sessuale. Nella psichiatria moderna il termine è stato meglio definito e riformulato nel cosiddetto disturbo dell’orgasmo femminile: un persistente o ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo durante il rapporto, dopo una normale fase di desiderio e di eccitazione. Siccome nelle donne si riscontra un’amplissima variabilità nel tipo (penetrazione vaginale, auto- o eteromasturbazione, stimolazione clitoridea, ecc.) e nell’intensità di stimolazione necessaria per scatenare la risposta riflessa dell’orgasmo, la diagnosi di disturbo dell’orgasmo femminile è da porsi soltanto in quelle pazienti che dimostrano una capacità orgasmica nettamente inferiore a quanto sarebbe da attendersi in base all’età, all’esperienza sessuale e alla stimolazione sessuale normalmente ricevuta durante il coito.