Fsb
s. m. inv. Sigla dell’ingl. Financial stability board, fino al 2009 Financial stability forum (Fsf), organismo di sorveglianza della stabilità finanziaria internazionale.
• [tit.] Le decisioni del G20 / Più poteri all’Fsb guidato da Draghi: stipendi dei banchieri legati ai risultati [testo] […] [Mario Draghi] Parteciperà come governatore assieme al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e come appunto presidente dell’Fsf. O meglio, dell’Fsb, Financial Stability Board, secondo il nuovo mandato, più forte «per promuovere la stabilità finanziaria», ricevuto dal G20, anche in considerazione dell’allargamento ai paesi emergenti, Cina e India in testa. L’Fsb collaborerà anche con l’Fmi sull’Early warning, cioè sulle possibilità di individuare in anticipo i segnali di crisi. (Stefania Tamburello, Corriere della sera, 3 aprile 2009, p. 2, Primo Piano) • «L’Fsb sta sviluppando raccomandazioni per rafforzare la supervisione e la regolamentazione delle banche ombra. Un elemento importante è rafforzare il monitoraggio del settore. La crisi ha dimostrato che il sistema delle banche ombra può essere fonte di rischio sistemico, sia direttamente sia tramite le interconnessioni con il normale sistema bancario» (Mario Draghi riportato da Laura Della Pasqua, Tempo, 25 settembre 2011, p. 4, Primo Piano) • «La novità è una sola: ci si accorge che, a sette anni di distanza dall’inizio della crisi, non c’era stata finora nessuna novità», dice al «Foglio» [Giulio] Tremonti commentando la recente mossa del Financial stability board (Fsb), cioè il coordinamento globale dei regolatori finanziari nato nel 2009 (l’Italia vi è rappresentata dal ministero dell’Economia, dalla Banca d’Italia e dalla Consob). «Salvo poche eccezioni marginali, nulla è cambiato per la finanza che certo non ha avuto un ruolo marginale nell’avvio della crisi globale», dice l’ex ministro: (Marco Valerio Lo Prete, Foglio, 15 ottobre 2014, p. 1, Prima pagina).