FONTANA, Fulvio
Nacque a Modigliana, in Romagna (nella parte allora soggetta al Granducato di Toscana), nell'ottobre 1648 (fu battezzato il 27) da Sebastiano, giureconsulto ammesso nel 1652 alla cittadinanza e agli onori di Firenze, e da Maria Zauli.
Il 2 febbr. 1669, già dottore in utroque iure, fu accolto nella Compagnia di Gesù ed entrò nel noviziato di S. Andrea al Quirinale a Roma, dove per un anno si dedicò allo studio della retorica (1671-72), senza però proseguire con quello della teologia. Dopo avere insegnato grammatica al collegio di Terni (1672-76) e in quello di Parma (1676-77), si trasferì nella vicina Busseto, presso i padri della provincia veneta, per compiervi il terzo anno di probazione o ultimo di noviziato (1677-78). Venne poi nuovamente assegnato al collegio di Terni, dove fu padre ministro e collaboratore apostolico (1678-80). Il 2 febbr. 1680, a Loreto, pronunciò i voti come coadiutore spirituale. Negli anni successivi fu a Sezze e a Tivoli (1680-81), a Borgo San Sepolcro (1681-85) e a Recanati (1685-87) in qualità di predicatore. Dopo un annuale tenuto nel duomo di Padova per volontà del vescovo Gregorio Barbarigo venne assegnato al collegio di Fano per tenervi i sermoni della buona morte.
A Fano - dove sarebbe rimasto fin verso il 1712, a parte i periodi in cui fu assegnato al noviziato di Firenze (1699-1700) e al Collegio Romano (1701-1702) - conobbe il padre P. Segneri (senior): tra il 1689 e il 1692 fu suo compagno nelle missioni nelle Marche, in Liguria e in Toscana insieme con il padre G.P. Pinamonti. Con quest'ultimo continuò l'attività missionaria, quando Segneri venne chiamato a Roma da Innocenzo XII in qualità di predicatore apostolico (1692). Il 15 ag. 1695 divenne professo, pronunciando ad Arezzo i soli tre voti solenni di povertà, castità e obbedienza. Alla morte del Pinamonti, avvenuta durante una missione a Orta, nella diocesi di Novara, il 25 (o 26) giugno 1701 si dimostrò molto prudente nel credere ai pretesi miracoli operati dal compagno. A partire dal 1705 affiancò alle missioni nella diocesi di Milano quelle in Svizzera e in Tirolo. Introdusse così il metodo missionario appreso dal Segneri nei paesi tedeschi, in questo autorizzato e incoraggiato da Clemente XI, che aveva conosciuto a Roma durante gli studi (si veda, tra l'altro, il breve pontificio del 30 dic. 1705). Alla fine del 1714, dopo essere stato assegnato per un periodo al collegio di Arezzo (1713-14), abbandonò le missioni, svolte per ventiquattro anni, e venne nominato penitenziere nella S. Casa di Loreto (30 nov. 1714).
Il F. morì a Fermo il 29 marzo 1723.
La sua attività di predicatore, insieme con quella di scrittore, lo rese famoso. Generalmente apprezzato dai principi (a Vienna, nel 1710, fu ricevuto dalla famiglia imperiale), venne talvolta perseguitato per la sua geverità morale: alcuni nobili bolognesi, per esempio, tentarono di fare proibire la vendita del suo opuscolo Lo specchio proposto alle dame (Bologna 1704), perché vi ravvisavano una dura condanna del loro stile di vita. L'effetto che ottennero fu però opposto a quello desiderato. La polemica suscitò, infatti, un grande interesse intorno al libretto: si racconta che in un solo giorno se ne vendettero mille copie, acquistate anche da persone analfabete. Esso venne ristampato più volte, come la maggior parte delle opere del F. (alcune delle quali tradotte anche in tedesco), quasi tutte miranti all'istruzione religiosa e morale dei fedeli. La più famosa di queste è il Quaresimale (Venezia 1711).
Alle sue opere attinse a larghe mani il fratello Giovanni, vescovo di Cesena (si veda La santità e la pietà trionfante, Venezia 1716). Sembra che il F. abbia dato alle stampe molti opuscoli usando come pseudonimo il nome del nipote Aldigherio Fontana. Quest'ultimo, d'altra parte, ripubblico come propri alcuni scritti dello zio (si vedano, ad esempio, I pregi della Toscana, Firenze 1701, ristampati con il titolo Le glorie immortali della ... religione di s. Stefano, Milano 1706). La paternità di alcune opere, pertanto, non è chiara. Seguendo parzialmente Sommervogel e Bulgarelli, tra gli scritti del F. sono stati quindi elencati anche alcuni volumi - contrassegnati da un asterisco - il cui autore appare, nel testo, Aldigherio Fontana.
Opere: oltre a quelle già citate, Hetrusco psalti Laureto Matthaeio nobili Reatino, in L. Mattei, Salmista toscano, Venezia 1688; Prediche..., Urbino 1702; Il vero consiglio per bene operare, Milano 1703; Gesù in croce moribondo, ibid. 1704; I capi di casa... instruiti, Bologna 1704; Il padre e la madre... instruiti, ibid. 1704; L'origine della... Religione gerosolimitana, ibid. 1704; Il marito e la moglie instruiti, Milano 1705; Prediche per le domeniche e feste dell'Avvento, ibid. 1705; Il cortigiano instruito, Fano 1707; Il padrone instruito, Bologna 1705 (o 1706; n. ediz., 1707); Prediche dette nel corso delle missioni, Milano 1709; *La servitù instruita, ibid. 1709; *La donzella che serve instruita, Milano e Bologna 1710 (non è la prima ed.); *La religiosa santamente occupata nel retiro degli esercizi spirituali, Venezia 1710; Istruzioni per vivere cristianamente, Firenze 1714; Sei istruzioni cristiane, ibid. s.d. (l'opera sembra essere identica alla precedente: riprende con lievi varianti le citate operette di istiuzione ai diversi membri di una famiglia, alle quali aggiunge una parte sul comportamento dei figli verso i genitori); Raccolta d'alcune operette spirituali, Venezia 1718; *Raccolta d'alcune lettere spettanti alle missioni, ibid. 1720.
Fonti e Bibl.: Modigliana, Arch. della Parrocchia di S. Stefano Papa, Liber matrimoniorum 1620-1685, c. 26r; Roma, Arch. Romanum Soc. Iesu, Rom. 173, E 163v; Ital, 38, f. 254; ibid. 34, ff. 325-326; Germ. sup. 80, ff. 497r-524v; Rom. 183, ff. 45r-55r; ibid. 100, f. 181v; E. Gamurrini, Istoria genealogica, V, Firenze 1685, pp. 73 ss., 79-82, 95-98; P. Segneri, Lettere inedite, a cura di G. Boero, Napoli 1848, p. 191; Id., Lettere inedite al granduca Cosimo terzo, Firenze 1857, pp. 199, 264, 309; Acta eruditorum, III (1704), pp. 7-10; Giornale de' letterati d'Italia, V (1711), pp. 225-235; XV (1713), p. 473; XVIII (1714), p. 485; XXIX (1717), p. 433; M.A. Franchini, Serie delle missioni del padre F. F., in F. Fontana, Quaresimale, Venezia 1713; Praticha delle missioni del padre P. Segneri... continuata dal p. F. F., Venezia 1714 (spesso attribuita al F.); M. Lacchini, Breve narrazione della Vita ... di monsignor Giovanni Fontana, in G. Fontana, La santità e la pietà trionfante, Venezia 1716, pp. XLI, XLVI-XLVIII; Opere date alle stampe, da alcuni letterati, ancora viventi, della famiglia Fontana, in La Galleria di Minerva, VII (1717), pp. 177-180; A. Fontana, Ristretto della vita d'alcune persone illustri... di casa Fontana, Venezia 1719, pp. 105 ss.; I. Affò - A. Pezzana, Memorie degli scrittori e letterati parmigiani, VII, Parma 1833, p. 76; C. Bulgarelli, Vita delp. F. F., Modigliana 1909; [P. Tacchi Venturi], Un compagno e successore del p. Segneri, in La Civiltà cattolica, LXI (1910), pp. 719-722; E. Santini, L'eloquenza italiana ... Gli oratori sacri, Milano-Palermo 1923, pp. 126 s.; G. Natali, IlSettecento, II, Milano, 1964, p. 441; R. Sarti, La donzella che serve instruita, in La donna nell'economia, secc. XIII-XVIII, a cura di S. Cavaciocchi, Firenze 1990, pp. 613 ss.; D. Lombardi- F. Reggiani, Da assistita a serva, ibid., pp. 309 s.; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jesus, III, coll. 849-858; IX, col. 351; XI, coll. 1697, 1858; XII, 1960, coll. 462 s., 900, 1066 s.; L. Koch Jesuiten-Lexicon, I, Löwen-Heverlee 1962, col. 564; Dictionnaire d'histoire et de géogr. ecclèsiastiques, XVII, coll. 862 ss.