Fumetto
(App. IV, i, p. 878)
Negli ultimi vent'anni i f. di larga diffusione hanno mantenuto in Italia una popolarità pressoché costante sia presso il pubblico più giovane, costituito da bambini e adolescenti, sia presso i lettori adulti, come testimoniano i mensili Tex Willer, in edicola dal 1948, e Diabolik, dal 1962. Il f. d'autore, invece, si è sviluppato con alterna fortuna: dapprima si è manifestato un notevole successo di pubblico, favorito in maniera sensibile anche dalla diffusione del fenomeno del collezionismo e dal mercato amatoriale. Ne è derivata la nascita, in rapida successione, di interessanti periodici, caratterizzati da buona qualità di stampa con elevato livello grafico e discrete tirature, che hanno avuto tra l'altro il merito di far conoscere al gran pubblico anche nuovi autori accanto a quelli già affermati: 1984 (1979), Totem (1980), Glamour (1980), L'Eternauta (1982), Orient Express (1982), Corto Maltese (1983), Comic Art (1984), Blue (1991) e Il Grifo (1991). La successiva inversione di tendenza, determinata dalla progressiva disaffezione dei lettori, ha messo in crisi queste iniziative e ha portato in pochi anni alla sparizione di tali testate, per cui oggi, a parte poche eccezioni come il mensile Linus (ininterrottamente presente in edicola dal 1965), la produzione editoriale risulta prevalentemente limitata a pubblicazioni monografiche, eventualmente periodiche, delle realizzazioni fumettistiche degli autori più noti. Ciò non è stato di stimolo per l'ulteriore sviluppo del f. italiano, in evidente crisi d'identità: gli autori affermati preferiscono rivolgersi ad altre attività più redditizie (scenografia, grafica, romanzi illustrati, pubblicità, cartellonistica ecc.); gli editori presenti sul mercato sono privi di motivazioni a promuovere nuovi esperimenti e preferiscono privilegiare una produzione legata alla tradizione già consolidata, mentre nascono nuove, piccole case editrici, spesso create dagli autori stessi in cerca di spazi. Per contro, sorgono le prime librerie specializzate e, sulla scia del Salone internazionale dei comics, rassegna sorta a Bordighera nel 1965 e in seguito spostata a Lucca, frequenti e affollate da un pubblico numeroso sono le esposizioni, i dibattiti e le mostre-mercato, spesso associate al cinema d'animazione, come Cartoon Club a Rimini dal 1985, Lucca Comics dal 1993, Expocartoon a Roma e Torino Comics patrocinata da Anonima Fumetti, entrambe dal 1994.
Per quanto riguarda il f. fuori d'Italia, mentre le scuole statunitense e francobelga hanno mantenuto anche con gli autori delle nuove generazioni le loro caratteristiche tradizionali, vanno segnalati sia il rapido affermarsi di autori appartenenti alla più recente scuola ispano-argentina nel settore del f. avventuroso e del fantasy, sia l'ampia diffusione raggiunta dal f. giapponese nel mondo occidentale, anche grazie alle serie televisive di cartoni animati. Pochi sono stati gli autori e i personaggi di successo che si sono rivelati in questi anni nel settore dei veri e propri comic strips; in particolare, ampia e immediata popolarità in campo internazionale hanno avuto le strisce quotidiane e le tavole domenicali del f. Calvin & Hobbes (1985) di B. Watterson, peraltro volutamente terminato dal suo creatore nel 1995, mentre è da segnalare l'ininterrotto successo dei Peanuts di Ch.M. Shulz che continua dal 1950. Altri significativi recenti autori, tutti statunitensi, sono: G. Trudeau (Doonesbury, 1970), J. Davis (Garfield, 1978), L. Johnston (For Better or for worse, 1979), G. Larson (The far side, 1980), D. Wilder (Goosemeyer, 1980, insieme a B. Parker), B. Breathed (Bloom County, 1982), M. Peters (Mother Goose & Grimm, 1984), S. Adams (Dilibert, 1988), P. McDonnell (Mutts!, 1994). Più differenziato e ampio è il ventaglio di personaggi creati nel campo del f. umoristico, comico e satirico, nelle sue varie sfaccettature, tra cui: Il dopobomba (1975) di Bonvi, pseudonimo di F. Bonvicini; Big Sleeping (1976) di D. Panebarco; Kebra (1978) del francese Jano (J. Le Gay); Colombo (1977) e Ada (1978) di Altan (pseudonimo di F. Tullio-Altan); Jo Galaxy (1978) e Squeak the mouse (1980) di M. Mattioli; Bobo (1979) di S. Staino; Superlopez (1979) dello spagnolo Jan (J. Fernández Lopez); Tutti da Fulvia sabato sera (1984) di E. Pirella e T. Pericoli; Ciacci (1984) di B. D'Alfonso e F. Cascioli; Le Bolot (1973), Les Frustrés (1973) e Agrippine (1987) della francese C. Bretécher; Eritreo Cazzulati (1988) di E. Lunari; Franco II e Franco III (1992) di M. Caviglia e S. Disegni.
Nel settore per l'infanzia e per ragazzi, accanto ai sempre popolarissimi protagonisti dell'universo Disney (le cui storie sono state spesso realizzate da autori italiani come G.B. Carpi e G. Martina, creatori nel 1969 di Paperinik, R. Scarpa, G. Cavazzano, M. De Vita e altri), vanno citati la Pimpa (1975) di Altan, Yakari (1977) dei francesi Derib (C. de Ribeaupierre) e Job (A. Jobin), Yvain et Yvon (1985) dei belgi P. Cadot e M. de Bom, Toupet (1987) dei francesi Ch. Godart e A. Blesteau. Ma è il f. d'avventura inteso in senso lato che registra la più significativa popolarità e diffusione.
Nel campo dei supereroi, tipico prodotto statunitense sviluppatosi a partire dagli anni Sessanta e ancora oggi molto popolare e fecondo, si assiste al proliferare di numerosissimi nuovi protagonisti, fra i quali: Captain Britain (1976) di H. Trimpe e Ch. Claremont; Dark Phoenix (1980, appartenente al gruppo degli X-Men, creati nel 1963 da S. Lee e J. Kirby) con i disegni di J. Buscema; All Star Squadron (1980) di G. Ordway e R. Thomas; Elektra (1981) di F. Miller e B. Sienkevicz; Cloak & Dagger (1982) di E. Hanningan e B. Mautlo; Watchman (1986) di A. Moore e D. Gibbson; Excalibur (1987) di A. Davis e Ch. Claremont, in cui i moderni X-Men sono riconnessi al tema dei cavalieri della Tavola Rotonda; una nuova versione di Silver Surfer (creato da S. Lee nel 1966 tra i personaggi collaterali dei The Fantastic Four), magistralmente disegnata nel 1988 dal francese Moebius (J. Giraud). In particolare va segnalato il grande successo che hanno avuto, nella metà degli anni Ottanta, delle speciali, estemporanee saghe cosmiche tra i supereroi delle due principali case editrici statunitensi del f., la Marvel e DC Comics, tutti coinvolti contemporaneamente in trame narrative con complessi intrecci e coalizzati tra loro per fronteggiare comuni pericoli alieni. Di poco successivo, ma altrettanto prorompente, è lo sviluppo del f. fantastico-avventuroso, sorto sulla scia del successo raggiunto da Conan il guerriero (1970, di R. Thomas e B. Smith, in seguito sostituito da J. Buscema), eroe barbaro creato nel 1932 dallo scrittore R.E. Howard.
Nel campo fantasy, accanto alla prolifica produzione statunitense, si mettono in particolare evidenza autori e disegnatori sia spagnoli sia belgi; di questi ultimi fu in un certo senso un precursore Peyo (P. Culliford), creatore nel 1958 dei buffi gnomi blu Les Schtroumpfs (nella versione italiana i Puffi). Tra le più significative e popolari saghe di questo settore vanno nominate: Wolff (1971) di E. Maroto; Taar (1976) dei francesi C. Moliterni e J. Brocal Ramohi; Thorgal (1977) di J. Van Hamme con disegni del polacco G. Rosinski; Cerebus (1977) del canadese D. Sim; Elfquest (1978) di W. e R. Pini; Haggart (1978) di V. de la Fuente; Axa (1978) di D. Avenell ed E. Romero; Ghita di Alizarr (1979) di F. Thorne; il Mercenario (1980) di V. Segrelles; Marada (1981) di Ch. Claremont e J. Bolton; Camelot 3000 (1982) di M. Barr e del britannico B. Bolland, Elric nella versione (1982) di R. Thomas e C. Russell; Cranach De Morganloup (1982) di J.-L. Vernal con disegni di D. Convard e poi di Ph. Delaby; Raven Banner (1985) di A. Zelenetz e Ch. Vess; Corum (1989) di M. Shainblum e J. Thompson; Sandman (1989) di N. Gaiman con disegni di S. Kieth e M. Dringenberg. È proprio nel settore fantasy che negli Stati Uniti, alla fine degli anni Ottanta, nascono i f. ispirati ai giochi di ruolo con Dragonlance (1987), saga di R. Thomas, Th. Yeates e T. De Zuniga.
Altro fenomeno significativo è quello costituito dalla diffusione nel mondo occidentale dei manga giapponesi, racconti di produzione marcatamente industriale, basati su storie di fantascienza con frequenti e furibonde lotte tra samurai e demoni, oppure popolati da adolescenti, spesso con un notevole contenuto erotico; i più noti autori dei manga, che hanno goduto di popolarità solo nazionale fino agli anni Ottanta, sono: Tezuka Osamu (Tetsuvan Atom, in occidente Astro Boy, 1952; Black Jack, 1972); Riyoko Ikeda (Versailles no Bara, alias Lady Oscar, 1972); Kiyhioshiy alias Go Nagai (Devilman, 1972; Goldrake, 1975); Reji Matsumoto (Star Blaster, 1974; Captain Harlock, 1978); Rumiko Takahashi (Lamù, 1978; Ranma 1/2, 1987; Inuyasha, 1997); Akira Toriyama (Dr. Slump &Arale, 1979; Dragon Ball, 1984); Tetsu Hara (Kendi Hokuto, 1983); Katsushiro Otomo (Akira, 1984); Hayao Miyazaki (Nausicaä, 1984); Masami Kurumada (Saint Seiya, 1986).
A cavallo degli anni Ottanta la produzione italiana di f. avventurosi è stata prolifica, con la nascita di nuovi personaggi, alcuni dei quali comparsi in proprie pubblicazioni periodiche: Anita (1972), Emmanuelle (1979) e Justine (1980) di G. Crepax; Nevada Hill (1974) di G. Buzzelli e J.-P. Gourmelen; Mister No (1975) di G. Ferri e G. Nolitta (pseudonimo di S. Bonelli); Pentothal (1977) e Zanardi (1980) di A. Pazienza; Ken Parker (1977) e Marvin (1980) di I. Milazzo e G. Berardi; Lea Martelli (1977) di C. Ghigliano e M. Tomatis; Petra Chérie (1977) e Air Mail (1983) di A. Micheluzzi; I Briganti (1978) e Milady 3000 (1980) di Magnus, pseudonimo di R. Raviola; Giuseppe Bergman (1978), Claudia in Le declic (1982) e Miele in Candid Camera (1986) di M. Manara; Ranxerox (1978) di T. Liberatore e S. Tamburini; L'uomo della Somalia e L'uomo del grande Nord, entrambi del 1979, di H. Pratt; Sam Pezzo (1979), Max Fridman (1982), Little Ego (1984) e Jonas Fink (1994) di V. Giardino; Anyhia (1980) di R. Bonadimani; Rebecca (1981) e Alias (1987) di A. Brandoli e R. Queirolo; Martin Mystère (1982) di G. Alessandrini e A. Castelli; Il collezionista (1983) di S. Toppi; l'Ispettore Coke (1983) di D. Battaglia; Gilda (1983) di C. Leone; Jan Karta (1984) di R. dal Prà e R. Torti; Nico Macchia (1984) di C. Ambrosini; Druuna (1985) di P. Eleuteri-Serpieri; Porfiri (1984) e La Bionda (1987) di F. Saudelli; Stella Noris (1984) di R. Baldazzini e L. Canossa; Dylan Dog (1986) di C. Villa, A. Stano e T. Sclavi; Nick Raider (1988) di G. Trigo e C. Nizzi; Nathan Never (1991) di A. Serra, M. Medda e B. Vigna; Anastasia Brown (1991) di G. Alessandrini e R. dal Prà; Sprayliz (1992) di L. Enoch.
Fra i più noti disegnatori stranieri del f. d'avventura, accanto ad autori già affermati come Moebius (autore di Major Grubert, 1976; Edena, 1988, e John Difool, 1980, con testi di A. Jodorowsky; Incal, 1988; Le Coeur Couronné, 1992), G. Pichard (Caroline Choléra, 1976, con D. Dubois; Marie Gabrielle de Saint-Eutrope, 1977) e A. Breccia (Perramus, 1984, con testi di J. Sasturian), meritano di essere menzionati: J. Zanotto (Wakantanka, 1977, con testi di C. Albia; Barbara, 1979, con R. Barriero); M. Sommer (Polux,1978; Frank Cappa, 1981); E. Bilal (Exterminateur 17, 1979, con J.-P. Dionnet; Partie de chasse, 1983); A. Spiegelman (Maus, 1980); T. Benoit (Ray Banana, 1980); F. Fernandez (Zora, 1980, con N. Cuti); F. Drappier (Lester Cockney, 1980); B. Sokal (Canardo, 1980); J. Ortiz (Hombre, 1981, e Morgan, 1987, con A. Segura); J. Bernet (Torpedo, 1981; Sarvan, 1984, con A. Segura; Chiara di Notte, 1996, con C. Trillo); Caza, pseudonimo di Ph. Cazaumayou (Arkhé, 1982; Arkadi, 1987); A. Font (Carmen Blond, 1983, e Clarke & Kubrik, 1983); F. Solano Lopez (Evaristo, 1983, con C. Sampayo); D. Comès (La Belette, 1984; Silence, 1986); P. Gillon (La survivante, 1985); E. Arnoux (Timon des Blés, 1985, con D. Bardet); G. Trigo (Mack, 1986, con C. Trillo); J.-C. Mézières (Lady Polaris, 1987, con P. Christin).
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