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fuorche

di Mario Medici - Enciclopedia Dantesca (1970)
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fuorche (for che)

Mario Medici

che È usato, in grafia non unita, soprattutto come locuzione prepositiva con valore eccettuativo e il significato di " eccetto che ", " tranne che ", " salvo che ", quasi sempre in correlazione con ‛ tutto ', ‛ ogni ', ‛ nullo ', ‛ ciascuno ' e simili (si veda la documentazione).

Impiegato come congiunzione, regge un verbo di modo infinito: Pg XXX 138 tutti argomenti / a la salute sua eran già corti, / fuor che mostrarli le perdute genti. Particolare il caso di Rime dubbie XVI 2 Io non domando, Amore, / fuor che potere il tuo piacer gradire, dove si può intendere anche ‛ altro ', oppure dare a ‛ f. che ' il valore di " se non " (cfr. più avanti il passo del Detto).

Come locuzione prepositiva: Rime L 60 l'entrare a tutt'altri è conteso, / fuor ch'a' messi d'Amor; Rime dubbie XVI 13; Cv III XIV 8 sapemo essi tutte l'altre cose, fuori che la sapienza, avere messe a non calere (la forma non troncata fuori che porta ancor più all'impiego e valore originari); If XIV 44 tu che vinci / tutte le cose, fuor che ' demon duri; 65 nullo martiro, fuor che la tua rabbia, / sarebbe... dolor compito; 112 Ciascuna parte, fuor che l'oro, è rotta / d'una fessura; XVII 114 vidi spenta / ogne veduta fuor che de la fera; XXI 41 ogn'uom v'è barattier, fuor che Bonturo; Pg I 24 vidi quattro stelle / non viste mai fuor ch'a la prima gente (si noti la correlazione con mai); II 79 Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto!; XX 54 quando li regi antichi venner meno / tutti, fuor ch'un renduto in panni bigi; Pd II 71 quei, for ch'uno, / seguiterieno a tua ragion distrutti; Fiore LXXXIII 5 Sì fur ben tutti d'un accordamento, / fuor che Ricchezza. Si aggiunga il passo di Detto 338 egli 'l mena a le forche, / là dove non ha for che / e' monti per la scala. Con analoga funzione prepositiva e gli stessi significati, ‛ fuori ' si accompagna anche con ‛ di ': Cv III VII 5 sì come l'uomo ch'è tutto ne l'acqua fuor del capo; IV XIV 9 Lo secondo si è, che 'n nulla cosa, fuori de li uomini, questa distinzione si potrebbe fare, e anche III XIV 8; If VI 38 Elle giacean per terra tutte quante, / fuor d'una ch'a seder si levò. E va aggiunto il caso discusso di Pd IX 84 La maggior valle in che l'acqua si spanda / ... fuor di quel mar che la terra inghirlanda..., per cui cfr. Scartazzini-Vandelli: " Il Mediterraneo, il maggiore degli avvallamenti terrestri (mari interni) in cui si versa l'acqua uscente fuor dell'Oceano, mare che cinge la terra "; ma il Mattalia, non senza ragione, dato il valore qui visto di ‛ f. di ' e una logica di cose, prospetta anche: " fuor di... ad eccezione, dopo l'Oceano: spandersi ', più che delle acque oceaniche, che mal si ‛ spanderebbero ' da un maggior spazio in uno minore, calza meglio alle acque dei fiumi le quali, sfociando in mare, veramente si spandono ".

Vocabolario
fuorché
fuorche fuorché (o 'fuòr che'; non com. 'fuòri che') cong. – Eccetto che, tranne che; si usa davanti a verbi di modo infinito o anche davanti a sostantivi o pronomi, con valore eccettuativo e di solito in correlazione con tutto o tutti,...
tutto è perduto, fuorché l’onóre
tutto e perduto, fuorche l'onore tutto è perduto, fuorché l’onóre. – Traduzione della frase francese tout est perdu fors l’honneur che riduce in forma epigrammatica, mutandone il significato, le parole scritte dal re Francesco I di Francia...
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