futuro
L'aggettivo indica ciò che, rispetto al presente, deve ancora avvenire. Con riferimento alla vita terrena, in Cv IV XXVII 5 le future (cose); If XIII 12 futuro danno; Pg XX 85 mal futuro, e XXIII 98; Pd XVII 22 vita futura; XXXIII 72 futura gente, cioè i posteri; XX 123 Dio li aperse / l'occhio a la nostra redenzion futura, " alla redenzione che Iddio dovea fare dell'umana generazione " (Buti).
Con allusione alla vita ultraterrena, in If VI 102 Si trapassammo per sozza mistura / de l'ombre e de la pioggia, a passi lenti, / toccando un poco la vita futura; Pd XXV 68 Spene... è uno attender certo / de la gloria futura.
La variante de futuri danni in Pg XIV 67, dove il Petrocchi legge di dogliosi danni, è eco remota di If XIII 12, e ha avuto notevole fortuna fino al Foscolo e alla '37 (Petrocchi, ad l.).
Come sostantivo ricorre solo due volte in Inferno, per indicare gli avvenimenti che saranno in avvenire nella vita terrena: X 108 tutta morta / fia nostra conoscenza da quel punto / che del futuro fia chiusa la porta, e XXXIII 27 'l mal sonno / ... del futuro mi squarciò 'l velame.