FUTURO
. Categoria del verbo che indica l'azione in quanto si deve svolgere nel futuro. Essa si sviluppa solo quando il sistema del verbo non poggia più esclusivamente sulle differenze dell'aspetto verbale (v. verbo). Una forma di futuro sembra tuttavia assicurata alla lingua comune indoeuropea dalla concordanza dei futuri del lituano e del sanscrito. Il futuro s'inquadra nel sistema che contrappone il presente e il passato. Il futuro è accompagnato da elementi affettivi che non precisano tanto l'azione nel tempo, quanto la definiscono rispetto al soggetto: da questo derivano i legami fra futuro e forme desiderative e incoative da una parte, il rapido logorio degli elementi formali che lo caratterizzano dall'altra.
In latino nuovi futuri si sono costituiti attribuendo valore di futuro a un congiuntivo come ero o a un desiderativo come l'arcaico faxo. Nelle lingue moderne si trovano in generale costruzioni perifrastiche: nelle lingue romanze del tipo dare habeo, da cui l'it. darò; in tedesco col verbo werden "divenire"; in inglese con i due ausiliari shall e will, il primo affettivamente più debole, per le prime persone, il secondo, più forte, per le altre. Il futuro anteriore rappresenta un'azione futura in senso assoluto, ma passata relativamente a un'altra azione futura. Il futuro raddoppiato greco è invece un perfetto, nel quale lo stato di cose da esso definito anziché nel presente, si immagina raggiunto solo nel futuro.
Per i problemi filosofici circa il concetto di "futuro", v. tempo.