GABA
(sigla dell’ingl. Gamma-AminoButyric Acid). Il più importante neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale (SNC). È abbondante nei nuclei della base, nell’ipotalamo, nella sostanza grigia periacqueduttale e nell’ippocampo. È sintetizzato a partire dal glutammato, che viene decarbossilato dalla glutammatodecarbossilasi, un enzima che utilizza la vitamina B6 come cofattore. Ciò spiega perché in condizioni di carenza di vitamina B6 si possono avere crisi epilettiche.
Trasportatori specifici presenti sulle membrane delle cellule gliali e sui terminali assonici rimuovono il GABA dallo spazio sinaptico e pongono fine alla sua azione. Il GABA assunto dalle cellule gliali può essere convertito enzimaticamente in acido glutammico e quindi in glutammina, che viene trasportata nei terminali assonici e utilizzata per la sintesi di GABA.
Il GABA interagisce con due differenti tipi di recettore: GABAA e GABAB. I primi sono recettori-canale permeabili allo ione Cl¯ mentre i recettori GABAB sono accoppiati a proteine G inibitorie. La loro attivazione porta rispettivamente a riduzione dell’eccitabilità neuronale e della liberazione del neurotrasmettitore. I recettori GABAA contengono diversi siti di legame. Oltre a quello specifico del GABA, sono presenti siti che legano le benzodiazepine (come il tranquillante diazepam) e i barbiturici (fenobarbital, e altri sedativi e anticonvulsivanti). In presenza del GABA le benzodiazepine aumentano la frequenza di apertura del canale. I barbiturici, invece, aprono il canale indipendentemente dal GABA, e perciò sono più pericolosi: somministrati in dosi massicce, provocano depressione generalizzata dell’SNC fino al coma, al blocco dei centri del respiro e alla morte. Il sito delle benzodiazepine può essere legato dalle β-carboline, composti endogeni che si formano per reazione fra un estere del triptofano e un’aldeide, di solito acetaldeide, abbondante in circolo nei consumatori di bevande alcoliche. Le β-carboline sono, però, degli antagonisti, e al contrario delle benzodiazepine, inducono ansia, tensione e paura. Diverse osservazioni provano l’esistenza di ligandi endogeni che si legano nei siti delle benzodiazepine e dei barbiturici, sebbene la loro identificazione e il loro meccanismo d’azione siano difficili da comprendere. Altri probabili candidati sono i neurosteroidi (prodotti direttamente nell’SNC o derivati dal catabolismo degli ormoni di origine gonadica e surrenalica), che si legano a siti di legame specifici sul recettore GABAA. È stato accertato che l’andamento di questi ormoni influenza il comportamento. Nelle donne i sintomi tipici della sindrome premestruale (nervosismo, ansia, stanchezza, insonnia) sarebbero dovuti ad alti livelli di pregnenolone e ai bassi livelli di allopregnenolone (con proprietà ansiolitiche), entrambi prodotti dal metabolismo del progesterone.