GABBIANI (lat. scient. Larus L., 1758, dal gr. λάρος; in lat. gavia, uccello acquatico ricordato da Plinio, e poi gabianus, forma di basso latino; fr. goéland; sp. gavista; ted. Möwe; ingl. Gull)
Uccelli appartenenti all'ordine Lari, lamiglia Laridae. Ne fanno parte le Rondini di mare, i Gabbiani propriamente detti (gen. Larus, ecc.) e i Labbi. Sono uccelli di statura varia, becco forte ricurvo all'apice; ali lunghe, appuntite, acuminate e forti; coda corta, quadrata; tarsi scudettati sul davanti e reticolati nel resto; piedi piuttosto forti, atti a camminare; dito posteriore ed unghie bene sviluppate. Nei Larini (genere Rhodostethia Macg., Lurus L. e Rissa Steph.) il piumaggio degli adulti è di solito bianco col mantello e le ali più scure, alcuni hanno un "cappuccio" nero o scuro nella livrea estiva, che negli adulti è sempre differente dall'invernale; i giovani invece sono macchiati e hanno la coda con una fascia subapicale scura che perdono solo nel periodo completo. Sessi simili; giovani del tutto diversi dagli adulti; femmina in generale più piccola del maschio. Cosmopolita; circa specie con sottospecie; alcune sono di comparsa irregolare.
Le specie italiane sono le seguenti: a) a cappuccio scuro in estate: Gabbianello (lat. scient. Larus minutus Pall.), ala lunga 208-230 mm., di passo, anche invernale, talora in gran numero; Gabbiano comune (latino scient. L. r. ridibundus L.), ala lunga 285-312 mm., di passo e invernale, nidifica raramente, abbondante; Gabbiano corallino (lat. scient. L. melanocephalus Temm.), ala lunga 290-315 mm., di passo e invernale, luglio-aprile, nidifica casualmente; Gabbiano del Pallas (lat. scient. L. ichthyaëtus Pall.), ala lunga 430-520 mm., di comparsa irregolare, tre catture registrate; b) senza cappuccio scuro in estate: Gavina (lat. scient., Larus c. canus L.), ala lunga 330-370 mm., di passo e invernale, agosto-aprile, localizzato lungo il litorale e isole, non nidifica; Gabbiano reale nordico (lat. scient., L. a. argentatus Pontopp.), ala lunga 390-450 mm., di passo irregolare, quattro catture registrate; Gabbiano reale (lat. scient. L. a. cachinnans Pall.), ala lunga 420-470 mm., stazionario, nidifica, abbondante; Zafferano (latino scient. L. f. fuscus e forme affini), ala lunga 405-450 mm., specie marina, scarsa, non nidifica, mancano precise notizie; Mugnaiaccio (lat. scient. L. marinus L.), ala lunga mm. 460-510 di passo irregolare, cinque catture registrate; Gabbiano glauco (lat. scient. L. kyperboreus, Gunn.), ala lunga 450-490 mm., di passo irregolare, quattro catture registrate; Gabbiano islandico (lat. scient. L. leucoptems Vieill.), ala lunga 390-430 mm., di passo irregolare, due catture registrate; Gabbiano corso (lat. scient. L. audouinii Payr.), ala lunga 395-415 mm., pelagico, stazionario e nidificante nelle isolette mediterranee, altrove erratico, irregolare, specie rara; Gabbiano roseo (lat. scient. L. genei Brème), ala lunga 312-320 mm., di passo, invernale, si trova in Sardegna e Sicilia, irregolare altrove, sempre raro. Sono poi da aggiungere: due specie appartenenti a generi affini: Gabbiano tridattilo (lat. scient. Rissa t. tridactyla), con dito posteriore mancante o rudimentale, ala lunga 290-325 mm., di comparsa irregolare e rara; Gabbianello di Ross (lat. scient. Rhodostethia rosea, Macg.), ala lunga 238-265 mm., uccello circumpolare, rarissimo nelle collezioni, un individuo nel golfo di Cagliari (Museo civico di Milano).
Hanno abitudini prevalentemente marine, una specie pelagica, altre oceaniche, altre infine si vedono anche entro terra, come nei canali delle città; si può dire che vivano volando; il volo di solito è lento, ma robusto e sostenuto; vivono congregati, anche in colonie di centinaia d' individui; sono estremamente avveduti, diffidenti e difficili da avvicinare ove sono molestati, sempre forti, audaci, aggressivi, talora con abitudini parassitarie. Il loro grido è un suono ingrato. Nidificano generalmente in società numerosissime in nidi fatti senza cura; depongono grosse uova macchiate, assai saporite e molto commerciate nei paesi nordici; sono onnivori, le loro carni, immangiabili, hanno forte odore di pesce o di salmastro; in generale sono ritenuti dannosi alle colture di pesce.