CRAMER, Gabriel
Matematico, nato a Ginevra, di famiglia originaria del Holstein, il 31 luglio 1704, morto a Bagnoles presso Nimes il 4 gennaio 1752. Ventenne, fu chiamato ad occupare ad anni alterni con Jean-Louis Calandrini (1703-1758) una cattedra di matematica a Ginevra. Nel 1727 intraprese lunghi viaggi, specie in Francia e in Inghilterra ed ebbe così modo di stringere rapporti coi maggiori matematici. Nominato nel 1734 professore di filosofia a Ginevra, occupò la cattedra solo nel 1750.
Curò l'edizione delle opere dei primi Bernoulli (Giovanni e Nicola, 1742-1744) e dell'epistolario fra il Leibniz e Giovanni Bernoulli (1745). Delle sue opere va soprattutto ricordata l'Introduction à l'analyse des lignes courbes algébriques (Ginevra 1750): come già l'Introductio di Eulero (comparsa nel 1748) e in forma spesso più compiuta, svolge la teoria delle curve algebriche, secondo i principî della scuola newtoniana. Ammirevole la trattazione delle singolarità (proprietà asintotiche delle curve, separazione dei rami, ecc.).
Dal C. prende nome il celebre paradosso, consistente nel fatto che il numero dei punti del piano, che determinano in generale una curva di ordine n, cioè n(n + 3)/2, risulta per n 〈 3, inferiore al numero n2 delle intersezioni di due curve dello stesso ordine. In esso trova origine la teoria dei sistemi di equazioni lineari. Vedi F. Enriques e O. Chisini, Lezioni sulla teoria geometrica delle equazioni e delle funzioni algebriche, I, II, Bologna 1915-1918. Per la cosiddetta "regola del C.", v. determinanti.