DANIEL, Gabriel
Storiografo francese, nato a Rouen l'8 febbraio 1649 e morto a Parigi il 23 giugno 1728. Entrato nella Compagnia di Gesù (1667), passò come bibliotecario nella casa professa della capitale, dove ricevette da Luigi XIV la nomina e la pensione di storiografo. Prese parte alla lotta contro i libertins con l'opera Voyage du monde de Descartes (1690), ed entrò nel dibattito giansenista con una critica alle Provinciales di Pascal: Entretiens de Cléandre et d'Eudoxe (1694), opere che ebbero grande diffusione. Ma il D. fu soprattutto uno storico e un teorico della storia. Nell'Histoire de France (1713, un Abrégé è del 1724) per la prima volta la storia francese è sottoposta ad una critica sistematica, condotta su preziose fonti originali. Lo stesso pregio ebbe l'Histoire de la milice française (1721). Quanto alle teorie della storia, non minore rinomanza ebbero le Deux dissertations préliminaires pour une nouvelle histoire de France (1696) e le Observations critiques sur l'Histoire de France de Mézeray (1700), le quali agitarono problemi importanti per la storiografia ed ebbero ripercussioni presso gli storici dell'illuminismo: si ricordino fra l'altro le Remarques del Voltaire (1775). Il D. afferma risolutamente il principio della veridicità e imparzialità dello storico e concepisce la materia della storia non limitata ai fatti, ma estesa anche ai costumi. A completare l'attività del D. vanno ricordati il Recueil d'ouvrages philosophiques, apologétiques et critiques (1724, voll. 3) e gli scritti pubblicati nel Journal de Trévoux (1701-1721).
Bibl.: E. Fueter, Hist. de l'Historiographie mod., Parigi 1914.