GARCÍA MÁRQUEZ, Gabriel
(App. IV, I, p. 893)
Scrittore colombiano. Con Ojos de perro azul (1974; trad. it., 1978), che riunisce i racconti di El negro que hizo esperar a los ángeles con altre narrazioni brevi composte prima de La hojarasca, G. M. riprende il tema della solitudine, motivo conduttore di tutto il suo universo letterario. Prima aveva pubblicato un reportage romanzato, Relato de un náufrago (1970; trad. it., 1976). Del 1975 è la raccolta Todos los cuentos; del 1981 il romanzo Crónica de una muerte anunciada (trad. it., 1981). Il tema della solitudine e le riflessioni sul potere permeano anche il suo ultimo romanzo, El General en su laberinto (1989; trad. it., 1989).
Incentrato sulla figura di Simón Bolívar, il cosiddetto Libertador, il romanzo può essere letto come sintesi di altri romanzi e di altri personaggi dell'autore. Bolívar è, come José Arcadio Buendía, un alchimista dei sogni; come il Patriarca, è l'unico a ignorare che tutto il mondo cospira contro di lui; e, come Florentino Ariza, protagonista di El amor en los tiempos del cólera (1985; trad. it., 1986), è un eroe di derivazione romantica. La narrazione percorre il labirinto della malattia e dell'insuccesso politico che affliggono gli ultimi anni di Bolívar. G. M. prende le mosse da quel momento della vita del libertador per ricreare la biografia di uno dei padri dell'indipendenza latinoamericana, elaborando una macrometafora sulle condizioni attuali del continente americano.
Tra i suoi lavori di taglio più propriamente giornalistico ricordiamo: Cuando era feliz e indocumentado (1973; trad. it., Un giornalista felice e sconosciuto, 1974), Crónica y reportajes (1976) e Obra periodística, che comprende: Textos costeños (1981), Entre cachacos (2 voll., 1982) e De Europa y América (1982). G.M. è anche autore di una pièce teatrale, El asalto (1983; trad. it., Viva Sandino, 1984).
Insignito di numerosi premi, G.M. ha ottenuto il premio Nobel per la letteratura nel 1984.
Bibl.: G. Bellini, Historia de la literatura hispanoamericana, Madrid 1985.