Benedettino (Saint-Calais, Maine, 1628 - Saint-Denis 1711); sostenitore delle idee gianseniste, ebbe vita assai travagliata, trasferito di convento in convento dai suoi superiori. Dopo aver insegnato retorica, filosofia e teologia in diversi centri, fu finalmente mandato a Saint-Germain-des-Prés in Parigi, dove attese alla pubblicazione delle opere di s. Anselmo (Anselmi... opera, 1675). Trasferito a Corbie (1675), dovette fuggire (1682) perché accusato di aver parteggiato per la corona nella questione delle regalie. Passò nei Paesi Bassi e qui, lasciato l'abito religioso, si celò sotto il nome di Augustin Kergré. Fu a Rotterdam, poi a Bruxelles ove strinse rapporti con P. Quesnel e pubblicò molte delle sue opere. Qui lo raggiunse però un mandato di arresto (1689) e fu processato come giansenista, dichiarato ribelle dalla Santa Sede e imprigionato prima ad Amiens poi a Vincennes. Ottenne la libertà dopo aver firmato (1710) una ritrattazione; finì i suoi giorni a Saint-Denis. La sua produzione è vastissima, quasi tutta polemica, in difesa del giansenismo. Una delle sue opere migliori è l'Apologia pro Ruperto, contro C. Saumaise che aveva attribuito a Ruperto idee avverse alla transustanziazione. Al problema della grazia e della predestinazione dedicò Le miroir de la piété chrétienne (1676) che, censurato, difese nel Le miroir sans tache (1680); nel 1676 pubblicò il Mémorial historique de ce qui c'est passé depuis l'année 1647 jusqu'en 1653 touchant les cinq propositions tant à Paris qu'à Rome; nel 1681 La morale des jésuites justement condamnée; nel 1700, anonima, l'Histoire générale du jansenisme.