MADINIER, Gabriel
Filosofo francese, nato a Lione l'8 luglio 1895, morto ivi il 12 dicembre 1958. Dopo aver insegnato filosofia nei licei (1923-40) e aver ottenuto il dottorato di stato (1938), divenne professore titolare di Filosofia nell'università di Lione (1944).
Il pensiero di M. s'inserisce nella tradizione francese della filosofia riflessiva e in particolare nel solco dell'insegnamento di Maine de Biran. Tuttavia M. oltrepassa criticamente tale insegnamento già nelle sue prime due opere di rilievo, Conscience et mouvement. Etude sur la philosophie française de Condillac à Bergson, e Conscience et amour. Essai sur le ''nous'', entrambe del 1938. Al di là dello sforzo biraniano e della sua caratterizzazione empirico-introspettiva, M. evidenzia il consenso e la generosità dell'atto volontario, costitutivo degli oggetti: il movimento corporale preriflessivo non è ancora specificamente umano. D'altro canto l'appercezione interna non raggiunge direttamente l'io, perché lo apprende solo, regredendo, al livello delle oggettivazioni che esso si dà nel comportamento voluto. A partire da queste premesse, la coscienza acquista sempre più per M. un carattere gestuale; il segno in cui si concreta l'intenzione sdoppia la coscienza e instaura la riflessione (Conscience et signification. Essai sur la réflexion, 1953). In La conscience morale, 1954 (trad. it., 1982) questa dualità dell'io rivela la sua dimensione morale nel rapporto della coscienza amante con l'Assoluto.
Bibl.: R. Nebuloni, Esistenza e significazione nella filosofia riflessiva di G. Madinier, in Riv. Fil. neoscolastica, 86 (1978), pp. 234-57; A. Cantoni, G. Madinier, Realismo della significanza, Perugia 1979.