LEGOUVÉ, Gabriel-Marie-Jean-Baptiste
Poeta francese, nato nel 1764 a Parigi, ivi morto il 30 agosto 1812. Deve la sua fama ad alcuni poemi (Sépulture; Souvenirs, ecc.) dallo stile elegante, soprattutto a quello nel quale esalta l'abnegazione eroica delle donne di Francia sotto il Terrore (Le Márite des femmes, 1800). Delle molte sue tragedie sono degne di nota: La mort d'Abel (1792), che egli imitò, in parte, dal Gessner; Etéocle et Polynice (1799), che riecheggia la Thébaïde racimana; La mort de Henri IV (1806), ecc. Membro dell'Institut, succedette al Delille nel corso di poesia latina al Collège de France; morì in una casa di salute.
Ernest-Wilfrid Legouvé, suo figlio (Parigi, 15 febbraio 1807-14 marzo 1903), tentò la poesia e il romanzo, ma colse i suoi migliori allori con scritti di carattere educativo (Histoire morale des femmes, 1848; Nos fils et nos filles, 1878), nonché di critica teatrale, e di pittura del costume, oppure anche con drammi e-commedie, ch'egli scrisse sia da solo (Louise de Lignerolles, 1848), sia in collaborazione con Scribe (Adrienne Lecouvreur, 1849; Bataille des dames, 1851, ecc.), avendo a Parigi a interprete la Ristori, e in Italia traduttori numerosi, dal Montanelli ad Andrea Maffei. Maestro nell'arte del leggere, conferenziere garbato, accademico di Francia dal 1856, dettò, negli ultimi suoi anni, un libro ricco di piacevoli notizie, Soixante ans de souvenirs (1885-87, voll. 4), un gioiello del genere.
Ediz.: Øuvres complètes de G.L., Parigi 1826-27, voll. 3; Øuvres inédites, Parigi 1827; V. Cian, Per la storia del sentimento e della poesia sepolcrale, ecc., in Giorn. stor. d. lett. ital., 1894.