ADORNO, Gabriele
Figlio di Giovan Battista di Baldassare, fu ricco e influente banchiere. Durante i moti del 1506-07 provocati da Paolo da Novi, come rappresentante della sua categoria fu tra gli eletti dai mercanti (18 febbr. 1507), per procurare una pacificazione, insieme con altrettanti artigiani eletti il giorno precedente. Ciò lo fece considerare sospetto ai Francesi, quando essi riassunsero il controllo della situazione in Genova; preso come ostaggio, partì da Genova il 18 maggio 1507. Nel 1509 lo troviamo a Palermo in rapporti d'affari con mercanti francesi.
Nel 1518 era di nuovo a Genova per affari; il 3 genn. 1521 in società con B. Lomellino e A. Sauli aprì un banco e, quando Genova subì il noto saccheggio del 31 maggio 1522, quella società bancaria fu tra le quattro che finanziarono i vettovagliamenti straordinari disposti dal doge Antoniotto Adorno. Il 23 maggio 1522 fece parte dell'Officio di Balia, in una commissione eletta per sistemare vertenze economiche con paesi del dominio genovese; nel giugno dello stesso anno una vertenza tra la sua società bancaria e i Maonesi di Scio si risolveva a suo favore.
L'ultima traccia documentata dell'A. è del 1527: da un atto notarile di oscura interpretazione sembrerebbe che il banco avesse sospeso l'attività. Probabilmente erano le conseguenze economiche della crisi politica, quando il commercio genovese era boicottato dalla Francia, che nell'agosto occupava la città.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Genova: la notizia del 1509, in un atto del notaio A. Pastorino, n. 71, 20 luglio 1509, filza 28; la concessione di banco (1521) in Diversorum reg.199/693; l'elezione all'Officio di Balia, nel fondo Off. Balia,mazzo 712; la vertenza coi Maonesi, in Diversorum Comm. Janue,filza 97/3117; la notizia del 1527, in un atto del notaio S. Carrega Sauli, n. 458, 16 febbr. 1529, filza 2; varie indicazioni sull'attività economica, in Cartularium cautionum,1526, cc. 51, 57, 61, 62 ecc.; B. De Rossi, Istoria genealogica e cronologica delle due nobilissime case Adorna e Botta,Firenze 1719, pp. 29-30 (lo confonde con l'omonimo capitano che morì a Napoli nel 1572); E. Pandiani, Un anno di storia genovese (1506-07),in Atti d. Soc. ligure di storia patria,XXXVII (1905), pp. 123, 278, 551; G. Oreste, Genova e Andrea Doria nella fase critica del conflitto franco-asburgico, ibid.,LXXII (1950), pp. 56-57.