BARRI, Gabriele
Nacque a Francica in Calabria, oggi in provincia di Catanzaro, nel primo decennio del sec. XVI. Fu sacerdote secolare, non francescano come più d'uno lo disse, equivocando sull'appellativo di "Francicanus dal luogo d'origine.
Visse nell'orbita della principesca famiglia dei Sanseverino e compose varie opere di erudizione sull'eccellenza della lingua latina, sull'eternità di Roma, sulle bellezze d'Italia. Particolarmente interessante è il suo libro sulla Calabria, De antiquitate et situ Calabriae,che fu pubblicato per la prima volta a Roma nel 1571, ma che il B. aveva già completato molti anni prima, senza tuttavia averlo potuto pubblicare.
L'edizione dell'opera, di cui esistono anche stampe seicentine (v. in Italicae illustratae seu rerum urbiumque Italicarum scriptores varii...,Francofurti 1600), seppur assai difettosa, venne largamente usata da coloro che scrissero nei secoli XVII e XVIII sulle antichità della Calabria, fino a che Tomaso Aceti, letterato cosentino (vescovo di Lacedonia dal 1744), ritrovò un esemplare manoscritto, che il B. stesso aveva emendato ed accresciuto. L'Aceti pubblicò il testo a Roma nel 1737, col titolo In Gabrielis Barrii. De antiquitate et situ Calabriae libros V, nunc primum ex autographo restitutos,... prolegomena, additiones, et notae,aggiungendovi, distinte mediante accorgimenti tipografici, sueannotazioni nonché quelle del calabrese Sertorio Quattromani, contemporaneo del B., del quale l'Aceti aveva pure ritrovato un lavoro manoscritto.
Il De antiquitate et situ Calabriae è in cinque libri. Il primo in ventidue capitoli, secondo la divisione fatta dall'Aceti, tratta della Calabria in generale, particolarmente sotto l'aspetto storico: il penuttimo capitolo di questo libro affronta il problema dei dialetti calabresi. Nei libri dal secondo al quinto, in complessivi ottantaquattro capitoli, si legge la descrizione particolareggiata della Calabria nei suoi aspetti fisici (coste, rilievi, idrografia), antropici (centri abitati e personaggi che, nati o vissuti in essi, li resero noti), economici (foreste, agricoltura, prodotti).
Altre opere: Pro lingua latina libri tres - De aeternitate urbis liber unus - De laudibus Italiae liber unus,Romae 1554; De laudibus Italiae,in Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae, mari Ligustico et alpibus vicinae,Lugduni Bat. 1704, pp. 9-19.
Bibl.: L. Accattatis, La biografia degli uomini illustri delle Calabrie, II, Cosenza 1877, P. ZI; L. Aliquò Lenzi, Gli scrittori calabresi,Messina 1913, p. 34; B. Cianflone, G. B. storiografo calabrese del sec. XVI,in Historica, XVI (1963), pp. 84-91.