Ferzetti, Gabriele (propr. Pasquale)
Attore cinematografico e teatrale, nato a Roma il 17 marzo 1925. Nelle sue interpretazioni ha privilegiato un atteggiamento di distacco psicologico e di studiata eleganza, dietro il quale tanto più efficacemente ha saputo esprimere il fondo tormentato, le ambiguità, i conflitti interiori e i chiaroscuri dei suoi personaggi. Non a caso è stato tra gli attori prescelti da Michelangelo Antonioni per dare un volto alle enigmatiche figure del suo cinema (si pensi soprattutto a L'avventura, 1960) in cui con estrema modernità ha saputo esprimere l'incapacità dell'uomo di amare senza lasciarsi imprigionare dall'abitudine e dal conformismo. E se un regista come Antonio Pietrangeli ha saputo valorizzarne l'ironia e l'indubbio fascino in una commedia garbata come Nata di marzo (1958), altri come Sergio Leone e Liliana Cavani hanno evidenziato, per ruoli e contesti molto diversi tra loro, aspetti decisamente contrastanti offerti dalla notevole gamma delle sue capacità espressive.
Di formazione teatrale (frequentò l'Accademia nazionale d'arte drammatica), F. iniziò giovanissimo a lavorare per il cinema, debuttando poco più che diciassettenne accanto a Doris Duranti in La contessa Castiglione (1942) di Flavio Calzavara, e ottenne il primo successo personale recitando accanto a Gina Lollobrigida in La provinciale (1953) di Mario Soldati. Da allora la sua carriera cinematografica fu ricca di titoli e collaborazioni importanti. Dopo Camilla (1954) di Luciano Emmer, arrivò il primo film da protagonista, Le avventure di Giacomo Casanova (1955) di Steno, che suscitò molte polemiche per gli espliciti riferimenti erotici e fu perciò pesantemente tagliato dalla censura. In quello stesso anno F. incontrò Antonioni, per il quale lavorò in Le amiche (1955) e successivamente, accanto a Monica Vitti e Lea Massari, in L'avventura. Del 1965 è Trois chambres à Manhattan (Tre camere a Manhattan) di Marcel Carné, mentre del 1967 è A ciascuno il suo di Elio Petri (con Gian Maria Volonté protagonista), che diede il via a una serie di partecipazioni di F. in film di genere nei quali ripropose la sua felice caratterizzazione del boss mafioso. Contribuì anche al successo di C'era una volta il West (1968) di Leone e di Un bellissimo novembre (1969) di Mauro Bolognini. Girò quindi L'aveu (1970; La confessione) di Costantin Costa-Gavras, con la coppia Yves Montand e Simone Signoret, e nel 1973 fu accanto a un'altra celebre coppia, Liz Taylor e Richard Burton, in Divorce his ‒ Divorce hers (Divorzia lui, divorzia lei) di Waris Hussein. Tra gli interpreti, con Dirk Bogarde e Charlotte Rampling, di Il portiere di notte (1974) della Cavani, nel 1976 prese parte all'ultimo film di Vincente Minnelli, A matter of time (Nina), con Liza Minnelli e Ingrid Bergman. Infine, a coronare la sua fama internazionale, nel 1995 è apparso in Othello di Oliver Parker dalla tragedia di W. Shakespeare, il primo Otello nero del cinema. Accanto a Laurence Fishburne, nel ruolo del protagonista, e a Kenneth Branagh in quello di Iago, F. ha saputo conferire anche a questa fugace partecipazione come Doge di Venezia una notevole intensità.
Non meno articolata e prestigiosa è stata la sua carriera teatrale. Si ricordano nel 1948 Rosalinda o Come vi piace di W. Shakespeare, diretto da Luchino Visconti, e nel 1958 La professione della signora Warren di G.B. Shaw per la regia di M. Ferrero, fino alla lunga e fruttuosa collaborazione con M. Missiroli che, dal 1976 al 1982, ha prodotto molti significativi spettacoli, come Vestire gli ignudi di L. Pirandello, Musik di F. Wedekind e Delitto e castigo da F.M. Dostoevskij. Risale infine ai primi anni Novanta la partecipazione a numerosi spettacoli diretti da A. Calenda, tra i quali nel 1991 Le rose del lago di F. Brusati e nel 1992 Danza di morte di A. Strindberg.