Militare e letterato (Civita Campomarano 1779 - ivi 1849), cugino di Guglielmo e di Florestano. Costretto all'esilio per aver servito la Repubblica napoletana, riparò a Marsiglia ed entrò nell'armata di N. Bonaparte, sotto cui combatté a Marengo; rientrato nell'esercito napoletano, con Giuseppe Bonaparte e Murat partecipò alle campagne di Spagna (1808-11), quindi (1815) a quella d'Italia, rimanendo gravemente ferito a Tolentino. Avendo partecipato al tentativo di resistenza contro l'Austria, stroncato a Rieti, fu relegato in Moravia, ma nel marzo 1823 gli fu concesso di recarsi a Firenze, dove collaborò all'Antologia di G. P. Vieusseux. Nel 1836 gli fu concesso di rientrare in Napoli, dove attese a studî letterarî; nel 1848 fu eletto deputato e nominato comandante della guardia nazionale; partecipò ai lavori del parlamento, ma allorché la repressione borbonica ne rese impossibile ogni libertà di espressione, si ritirò a vita privata (maggio 1849).