Rosa, Gabriele
Patriota e scrittore (Iseo, Brescia, 1812 - ivi 1897). Proveniente da una famiglia povera, fu costretto a interrompere gli studi dopo la morte della madre e completò il suo percorso formativo da autodidatta. Affiliato alla Giovine Italia e arrestato nel 1833, scontò parte della condanna nel carcere dello Spielberg. Liberato nel 1838, si rifugiò in Piemonte, ma tornò in Lombardia dopo le Cinque giornate di Milano e collaborò al «XXII marzo» e all’«Unione». Liberata la Lombardia, nel 1860 divenne provveditore agli studi di Bergamo. Vicino al pensiero di Cattaneo e assertore di un ordinamento statale repubblicano e federale, intraprese un’intensa attività giornalistica e di pubblicista. Scrisse tra l’altro: Le origini della civiltà in Europa (1862-63); Storia naturale della civiltà (1880); Genesi della cultura italiana (1889) e un’Autobiografia, pubblicata postuma nel 1912.