GABRIELE (ebr. Gabhri'ēl)
È uno dei tre angeli che hanno un nome nella Bibbia. Il suo nome significa "uomo di Dio". Egli appare al profeta Daniele (v.) due volte: la prima per esplicargli la visione dell'ariete e del capro, e l'altra per annunciargli la profezia delle settanta settimane (Daniele, VIII, 15-27, IX, 21-27). Riappare nel periodo di preparazione al cristianesimo a Zaccaria, per annunciargli la nascita di suo figlio Giovanni Battista (v.). Dice di essere "Gabriele, che sta dinnanzi a Dio" (Luca, I, 19). Appare poi a Maria, cui rivolge gentile sahto, annunciandole che da lei nascerebbe il Messia. È quindi l'angelo annunciatore della salvezza.
L'apparizione a Maria e quel saluto angelico divennero uno dei soggetti preferiti dell'arte sacra cristiana (v. annunciazione) e ammirati dai poeti: "Parea Gabriel che dicesse: Ave" (Orlando Furioso, XIV, 90), e prima Dante, Purg., X, 40: "Giurato si saria ch'ei dicesse: Ave".
Le leggende giudaiche assegnarono a lui altri compiti. Gabriele sarebbe stato fra gli angeli che seppellirono Mosè (Targum al Deuteronomio, XXXIV, 16), e in lui fu identificato il distruttore dell'armata di Sennacherib (Targum a II, Cron., XXXII, 21). Nell'apocrifo di Enoch (v.) appare come uno dei quattro grandi arcangeli preposti alle quattro parti del globo. Con Michele, Raffaele ed Uriele appare spesso nelle preghiere del giudaismo. La sua figura è passata nell'islamismo, dove G. è il trasmissore del Corano a Maometto.
Bibl.: V. angelo; inoltre C. Clemen, Religionsgeschichtliche Erklärung des N.T., Giessen 1909; M. J. Lagrange, Le Judaïsme avant Jésus-Christ, Parigi 1931; per le rappresentazioni negli antichi documenti cristiani, H. Leclerq, art. Gabriel, in Dictionn. d'archéol. chrétienne, VI, coll. 10-29.
Fratelli di san Gabriele. - La congregazione religiosa dei fratelli della cristiana istruzione di S. Gabriele, così chiamata dalla loro prima cappella dedicata all'arcangelo in Boulogne, fu fondata dal beato Luigi Grignon de Monfort, istitutore della congregazione femminile della Sapienza, e si propagò negli ospedali, nelle scuole, negli orfanotrofî e tra gli operai; ma ebbe il suo maggiore sviluppo quando si unì con un'altra simile istituzione fondata nel 1835 da mons. Deshayes, vicario generale della diocesi di Rennes. Il suo scopo è la cristiana educazione della gioventù e anche dei ciechi, sordomuti e orfanelli. La casa principale in Francia è a Saint-Laurent-sur-Sèvre nella Vandea, e ha scuole e collegi specialmente in terra francese, in Germania e nel Canada. L'istituto fu approvato il 19 febbraio 1910.