GADIO o Gazzo, Bartolomeo (detto anche Bartolomeo da Cremona)
Nacque a Cremona nel 1414, morì a Milano nel 1484. Entrò prestissimo ai servizî di Filippo Maria Visconti che, secondo qualche scrittore, lo assegnò come ingegnere militare a Francesco Sforza. Alla morte del Visconti, il G. organizzò efficacemente la difesa di Cremona, minacciata dall'esercito veneto. Un documento del 1458, diploma di concessione della cittadinanza milanese al G., ricorda che egli già da vent'anni era addetto alla direzione delle opere militari, fortificazioni, macchine guerresche, artiglieria, ecc.; e lo chiama "commissario generale di tutti i nostri edifici". L'opera più importante del G. è la ricostruzione del castello di Porta Giovia a Milano, abbattuto a furia di popolo alla morte di Filippo Maria. La ricostruzione era stata iniziata da Giovanni da Milano; morto questo, il G. continuò i lavori, costruendo l'ingresso principale, le due torri rotonde rivestite a bugnato e ornate degli stemmi sforzeschi, la corte ducale e la cappella. In questi lavori, come in altre opere (certosa di Pavia, santuario di S. Maria del Monte, duomo di Milano, S. Sigismondo a Duemiglia nei sobborghi di Cremona, ecc.) egli prese parte principalmente per la sua grande valentia tecnica e come fiduciario del duca. Rimase bene accetto anche a Galeazzo Maria e si ha ragione di credere che conservasse la sua carica durante la reggenza di Bona di Savoia.
Bibl.: L. Calvi, Notizie sulla vita e sulle opere dei principali architetti, scultori e pittori, II, Milano 1865; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con bibl.).