Patriota (Milano 1805 - ivi 1879). Dal 1848 al 1853 partecipò a tutte le congiure lombarde contro gli Austriaci avendo largo seguito popolare e dando vita all'organizzazione delle Fratellanze operaie, di discendenza proudhoniana. Implacabile verso i delatori, fu complice nell'uccisione, riprovata dai mazziniani, del dott. Vandoni (1851), che aveva denunciato uno dei sottoscrittori del Prestito mazziniano. In seguito si accostò con la sua organizzazione al Mazzini, con il quale preparò il fallito moto del 6 febbr. 1853. Venne condannato in contumacia (1854) a 20 anni di lavori forzati. Dopo essere stato in esilio a Zurigo e a Londra, tornò a Milano nel 1859.