CORTICELLI, Gaetano
Nato a Bologna il 22 giugno 1804 da Clemente e da Lucia Mazzoni, fu allievo al liceo comunale di B. Donelli per il pianoforte, e del padre S. Mattei per la composizione.
Nominato già nel 1821 accademico filarmonico, svolse la sua attività di musicista a Firenze e a Bologna, dedicandosi prevalentemente all'insegnamento e alla composizione di musiche per il suo strumento: pur essendo considerato in ambito locale un abile pianista, lodato specialmente per la grazia e dolcezza del suo modo di suonare, non intraprese una carriera di solista, limitando le sue apparizioni pubbliche ad esecuzioni di musica da camera: così il 16 apr. 1831 prese parte al teatro Goldoni di Firenze ad una accademia data dal pianista viennese M. J. Leidesdorf, con cui eseguì delle variazioni a due pianoforti; accompagnò Maria Malibran nell'accademia data dalla famosa cantante l'11 marzo 1835 alla Società del casino di Bologna, e il 26 genn. 1837 ottenne grande successo al teatro Comunale di Bologna con l'esecuzione di un suo trio assieme al clarinettista D. Liverani e al violoncellista C. Parisini. Il 3 giugno 1839 la sua reputazione di insegnante gli fece ottenere il posto di professore di pianoforte nel liceo comunale della sua città. Morì a Bologna il 18 marzo 1840.
Il 20 aprile l'allieva Isabella Pio di Savoia organizzò a beneficio della famiglia del C. una grande accademia vocale e strumentale, a cui presero parte i migliori cantanti e strumentisti presenti in quel momento a Bologna.
Il C. fu autore fecondo di musica per pianoforte, pubblicata quasi esclusivamente presso la casa Ricordi, senza indicazione di data. Le sue composizioni appartengono in massima parte al genere allora in voga delle fantasie e variazioni su temi operistici: ne scrisse su motivi della Norma, della Sonnambula e dei Puritani di V. Bellini, del Marin Faliero, della Pia de' Tolomei e della Parisina di G. Donizetti, dell'Elisa e Claudio di S. Mercadante, dei Fidanzati di G. Pacini, del Guglielmo Tell di G. Rossini, di Un'avventura di Scaramuccia di L. Ricci, del Crociato e della Margherita d'Anjou di G.Meyerbeer, della Fiancé e del Maçon di D. Auber. Aqueste dobbiamo aggiungere le due Fantasie romantiche: Il sogno dell'esule, op. 59 e la Il Fantasia romantica, op. 67;pezzi caratteristici come Il bacio estremo, e varie composizioni per pianoforte a quattro mani: sei Polonesi, alcune sonate, un Divertimento su temi della Muta di Portici di Auber, e ancora variazioni operistiche, su temi dell'Anna Bolena e del Marin Faliero di Donizetti. Il C. fu anche autore di musica da camera: tra cui compose ariette per canto e pianoforte (L'illusione, Il canto, L'amoroso rimprovero, La preghiera, La scusa, Il mazzetto di fiori, La rondinella, La rosa, Il trovatore), tre Fantasie per pianoforte e clarinetto su motivi del Guglielmo Tell di Rossini, della Norma di Bellini e della Muta di Portici di Auber, Fantasia per pianofortee fagotto sull'Otello di Rossini, tre terzetti per pianoforte, oboe e fagotto, e I tre generi; tre gran trio per pianoforte, clarinetto e violoncello: genere romantico, genere fantastico, genere religioso.
Le composizioni del C. dovettero godere di un certo successo ai suoi tempi, se l'editore Ricordi inserì in una sua Strenna un Notturno del C. accanto a brani di F. Liszt, G. Rossini, G. Donizetti.
La caratteristica più evidente della sua musica è una "certa passionale drammaticità di stampo pre-verdiano" (S. Martinotti, p. 327), che informa molte sue composizioni, avvicinandolo così al movimento romantico italiano. Numerosi sono nel suo pianismo gli effetti di tipo operistico, predominanti rispetto alla ricerca propriamente strumentale.
Bibl.: Cenni storici intorno alle lettere, invenzioni, arti, commercio e spettacoli teatrali, 28 apr. 1831, 21 marzo 1835; 4 febbr. e 16 marzo 1837; 2 gennaio, 21 marzo, 9 apr., 23 apr. 1840; Catalogo delle opere pubbl. nell'I. R. Stabilimentonazionale privilegiato di calcografia, copisteria etipografia musicale di G. Ricordi, Milano 1844, pp. 16, 28, 97, 262, 272, 277, 298, 302-305, 308, 313; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, Napoli 1880-82, II, p. 73; G. Gaspari, Catalogo del liceo musicale, Bologna 1890-1905, III, p. 269; IV, pp. 40, 105; L. A. Villanis, L'arte del pianoforte in Italia, Torino 1907, p. 178; P. Boccaccini, L'arte disuonare il pianoforte, Roma 1913, p. 87; Assoc. dei musicologi ital., Catal. delle opere musicali. Città di Pistoia. Arch. capitolare della cattedrale, Parma 1937, p. 88; Due secoli di vita musicale. Storia del Teatro Comunale di Bologna, II, S. Paganelli, Repert. critico degli spettacoli e delleesecuzioni musicali dal 1763 al 1966, Bologna 1966, p. 48; Bibl. del convento di S. Francescodi Bologna. Catal. del fondo musicale, I, Bologna 1970, p. 95; S. Martinotti, Ottocento strumentaleital., Bologna 1972, pp. 327 s.; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 368; C. Schmidl, Diz. univers. dei musicisti, I, p. 377.