De Sanctis, Gaetano
Storico dell’antichità (Roma 1870-ivi 1957). Dal 1900 ordinario di Storia antica nell’univ. di Torino, passò nel 1929 a Roma, successore di K.J. Beloch, che era stato suo maestro, come titolare di Storia greca. Nel dopoguerra aderì al PPI e fu candidato alle elezioni politiche del 1919 e 1921. Nel 1925 aderì al Manifesto degli intellettuali antifascisti di B. Croce. Fu destituito dalla cattedra nel 1931 per aver rifiutato il giuramento di fedeltà al regime fascista, nel 1944 fu reintegrato nella cattedra e nominato professore a vita. Dal 1947 al 1954 presidente dell’Istituto della enciclopedia italiana, dal 1950 senatore a vita della Repubblica italiana. Socio nazionale dei Lincei (1932-35, e dal 1945). Ha indagato la storia dell’antichità in ogni campo, con compiutissima documentazione storica, filologica, epigrafica e archeologica, rivolgendo larga attenzione ai problemi sociali ed economici. Nelle sue più importanti ricostruzioni storiche ha cercato di fondere la storia politico-militare con la storia civile (arte, diritto, religione ecc.) in un unico insieme di cui viene seguito lo sviluppo nel suo continuo divenire. Il suo indirizzo storiografico è caratterizzato dall’opposizione agli indirizzi positivistici e deterministici, individuando egli nella storia quell’«impulso al superamento» che «lo storico cristiano designa col nome di Provvidenza». Fra le sue opere: Problemi di storia antica, 1932; Storia dei Greci, 1939; Storia dei Romani (1907-64); Studi di storia della storiografia greca, 1951.