DE SANCTIS, Gaetano (XII, p. 659)
Storico dell'antichità, morto a Roma il 9 aprile 1957. Dopo la caduta del fascismo che lo aveva rimosso dalla cattedra universitaria (1931) per essersi rifiutato di prestare giuramento di fedeltà al regime, fu reintegrato quale professore a vita nella cattedra di storia greca dell'univ. di Roma. Commissario della Giunta centrale per gli studî storici e degli istituti dipendenti (1944-52), presidente dell'Istituto per la Enciclopedia Italiana (1947-54), senatore a vita della Repubblica (1950). Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (1932).
Malgrado le gravi traversie (tra l'altro, dal 1938, era divenuto completamente cieco), l'attività scientifica del D. S. fu intensissima: nella Storia dei Greci (2 voll., Firenze 1939), seppe mirabilmente fondere la storia politica con quella culturale del popolo greco (e perciò vi sono capitoli su Eschilo, Pindaro, ecc., e persino su Fidia). L'opera giunge fino alla morte di Socrate (399 a. C.) quando, con la fine del sec. 5° si chiude il periodo più vitale della storia greca, e soprattutto si avvia all'esaurimento quella che ne è la caratteristica più rilevante, la polis. Anche nel Pericle, (Milano-Messina 1944), proprio perché incentrato nella figura del grande uomo politico democratico, si coglie la simpatia con cui il D. S. guardava alle realizzazioni della democrazia ateniese. Nel secondo dopoguerra il D. S. continuò la pubblicazione della sua Storia dei Romani: del vol. IV, 2 (Vita e pensiero nell'età delle grandi conquiste), uscirono due tomi, il primo dedicato alla letteratura, all'arte, alla religione (Firenze 1953), il secondo all'evoluzione delle istituzioni giuridiche, Dal diritto quiritario al diritto pretorio (postumo, Firenze 1957). Anche qui il D. S. continuava nel disegno che fu già caratteristico dei precedenti volumi della Storia dei Romani e della Storia dei Greci, di fondere cioè la storia civile e culturale con quella politica. Alcuni precedenti scritti storiografici del D. S. sono stati riuniti in Studi di storia della storiografia greca (Firenze 1951); alcune sue vivide lezioni universitarie del secondo dopoguerra sono raccolte ora in Ricerche sulla storiografia siceliota (Palermo 1958). È infine da ricordare che il D. S. aveva curato la pubblicazione dei primi due volumi dell'opera postuma del suo maestro K. J. Beloch, Die Bevölkerungsgeschichte Italiens, Berlino 1937-1939.
Bibl.: L'elenco degli scritti del D. S., fino al 1949, è stato redatto, a cura di P. Künzle, in Studi di storia della storiografia greca cit., pp. 173-194. Tra i necrologi: S. Accame, in Studium, LIII (1957), pp. 227-235 (cfr., del medesimo, Il pensiero storiografico di G. D. S., in Humanitas, XII, 1957, pp. 431-446); P. De Francisci, in Rendiconti della Pontificia Accademia di archeologia, XXX-XXXI (1957-59), pp. 23-33; A. Ferrabino, in Accademia dei Lincei: Problemi attuali di scienza e cultura, 43, Roma 1958; A. Garzetti, in Vita e Pensiero, XLI (1958), pp. 389-402; A. M. Ghisalberti, in Rassegna Storica del Risorgimento, XLIV (1957), pp. III-XI: Carlo Gioffredi, in Studia et Documenta Historiae et Iuris, XXIII (1957), pp. 560-569; A. Momigliano, in Rivista Storica Italiana, LXIX (1957), pp. 177-195; P. Treves, in Itinerari, n. s., V (1957), pp. 174-182.