DURA, Gaetano
Nacque a Cassano allo Jonio (prov. di Cosenza) il 7 ag. 1805 da Giuseppe e Saveria Conversi, entrambi napoletani. A Napoli, dove si era trasferito già durante la prima infanzia, il D. fu allievo del pittore Giuseppe Cammarano, al quale fu poi legato anche da vincoli di parentela, avendone sposato la nipote Matilde (Martorana, 1874).
Dagli insegnamenti del maestro il D. ricavò una grande abilità disegnativa ed una sicura vena espressiva, qualità che ne fecero un interprete non banale di soggetti popolari, dalle scene in costume napoletano ai tradizionali temi delle voci e dei venditori ambulanti.
Le capacità grafiche del D. sono apprezzabili in alcuni disegni appartenenti alla collezione della Società napoletana di storia patria, fra i quali vanno ricordati in particolare: La famiglia sull'asino, L'acquafrescaio, Pescatori in riposo e Venditrice ambulante sul lungomare, caratterizzati da "un segno modulato e morbido, non ancora teso nello schema fisso e rigido della lito" (Causa Picone, 1974, p. 59).
L'attività del D. come litografò iniziò presso lo stabilimento di Domenico Cuciniello e Lorenzo Bianchi, fondato nel 1825, uno dei primi ad utilizzare la nuova tecnica di stampa introdotta a Napoli nel 1816 dallo svizzero R. Müller. La prima opera in cui compare il nome del D. è il Viaggio pittorico nel Regno delleDue Sicilie, pubblicato a Napoli in tre volumi fra il 1829 e il 1832 e dedicato al re Francesco I.
Moderna versione del tradizionale viaggio archeologico, quest'opera, nella quale tavole riproducenti paesaggi e monumenti si alternano al testo di Raffaele Liberatore, può essere considerata la prima raccolta litografica degna di rilievo pubblicata a Napoli. Insieme col D., che esegui diciotto tavole, collaborarono anche altri litografi, fra cui R. Müller, F. Horner e F. Wenzel.
Ad eccezione di una litografia originale, il Vestibolo principale del nuovo real edifizio di S. Giacomo, tutte le altre tavole del D. riproducono disegni e vedute di L. Jely, G. Gigante, Belloni, A. Vianelli, S. Fergola, A. Marinoni e R. Carelli. Va sottolineato inoltre che' rispetto alle riproduzioni degli altri litografi, quelle del D. presentano un chiaroscuro meno insistito ed un tratto più sottile, che diventa estremamente minuzioso nelle vedute architettoniche, come quella della Cattedrale della città di Palermo (su disegno di S. Fergola), o addirittura calligrafico in vedute come Cascata di Caserta e Bosco di Caserta (su disegni di A. Marinoni).
Oltre che illustratore, il D. fu anche autore di stampe con paesaggi e soggetti di folklore partenopeo, molto richieste dal pubblico locale e dai turisti stranieri. Della vasta e varia produzione del D., che a Napoli esercitò in proprio (Servolini, 1955), sono esemplificativi alcuni bozzetti di vita napoletana, come la vivace litografia colorata Donne de' contorni di Napoli e venditrice di frutta (Napoli, Museo nazionale di Capodimonte) e la litografia intitolata Esequie di una zitella (Ibid., Museo nazionale di S. Martino), caratterizzata da un segno veloce e da una sottile vena umoristica.
Sempre riconducibile al filone dell'illustrazione del folklore napoletano, ma con un taglio più didascalico, è anche l'album litografico intitolato Tarantella. Ballo napolitano, interamente disegnato dal D. nel 1833 e pubblicato a Napoli dalla litografia Gatti nel 1834.
L 'opera, che costituisce un documento molto importante per la ricostruzione della tarantella napoletana, presenta diciannove tavole, corredate da didascalie esplicative, che illustrano, passo per passo, tutte le diverse fasi del ballo. Lo stile delle illustrazioni è piuttosto essenziale: le due figure di ballerini, disegnate non senza una certa grazia e accuratezza, si muovono infatti isolate su uno sfondo completamente bianco e privo di qualsiasi elemento decorativo o pittoresco.Intorno alla metà degli anni '30 il D. si associò con G. B. Gatti, fondando uno stabilimento litografico che presto divenne uno dei più importanti a Napoli. Con il marchio di "Gatti e Dura" furono pubblicati stampe, calendari, atlanti, romanzi illustrati e opere a carattere divulgativo, come almanacchi e miscellanee litografiche. A quest'ultimo genere appartiene la Galleria pittorica, periodico litografico pubblicato in cinquantadue fascicoli fra il 1837 e il 1838.
Tale periodico, per il quale il D. esegui diverse tavole, raccoglieva ritratti, vedute e scene di genere, in parte riproducenti originali litografici francesi.
Della produzione del D. fanno parte anche numerosi ritratti di personaggi del mondo teatrale e musicale. Fra questi: il ritratto dell'attore Filippo Cammarano, inserito nella sua autobiografia pubblicata a Napoli nel 1837, quello dello scrittore e pittore Giovanni Emanuele Bideri (Milano, Castello Sforzesco), di Emilio Pancani (ibid.) e dell'attore napoletano, famoso interprete di Pulcinella, Antonio Petito (ibid.).
Al mondo teatrale si lega anche un altro aspetto dell'attività del D., quello di compositore di melodrammi, farse e commedie, nelle quali recitava a volte egli stesso, al teatro filodrammatico di San Severipo al vico Figurari.
Fra i suoi lavori più impegnativi va ricordato Rita, melodramma in 3 atti con musica di E. De Roxas, rappresentato a Napoli, al teatro del Fondo, nell'estate del 1857.
Il D. fu inoltre autore di svariati componimenti poetici, perlopiù in dialetto napoletano, da cui furono tratte popolari canzoni come: Il pugnaletto, Calasciunata, La rosa, La corallara e L'acquaiola di Santa Lucia, musicate da E. De Roxas, p. Labriola, N. De Giosa e altri (Fascio de chellete nove…, Napoli 1866, pp. 121, 129-31).
Il D. mori a Napoli il 4 giugno 1878.
Del pittore Carlo Dura, attivo a Napoli nella prima metà del XIX secolo, non si conoscono i dati anagrafici, né eventuali vincoli di parentela con il Dura.
Fonti e Bibl.: P. Martorana, Notizie biografiche e bibliografiche degli scrittori del dialetto napoletano, Napoli 1874, p. 433; G. Mery, Quadro cronologico degli scrittori in dialetto napoletano, Napoli 1879, p. 32; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli, IV, Napoli 1881, p. 396; G. Amalfi, La canzonenapoletana, Napoli 1909, pp. 68 s.; B. Croce, Nella Napoli borbonica degli ultimi tempi, in Napoli nobilissima, n. s., II (1921), p. 129; L. Ozzola, La litografia italiana dal 1805 al 1870, Roma 1923, pp. 19, 32; P. Arrigoni-A. Bertarelli, Ritratti di musicisti e di artisti conservati nella raccoltadelle stampe e dei disegni del Castello Sforzesco, Milano 1934, pp. 36, 241, 254; G. Ceci, Bibliografia per la storia delle arti figurative, Napoli 1937, I, p. 223; Mostra di stampe e disegni napoletanidell'Ottocento (catal.), Napoli 1941, pp. 12, 21 ss., 30 s., 72; A. Petrucci, L'incisione italiana: l'Ottocento, Roma [1943], p. 12; Mostra di stampe eguazzi napoletani dell'Ottocento (catal.), a cura di A. Cesareo, Napoli 1953, pp. 39, 41, 44-47; Mostra del ritratto storico napoletano (catal.), a cura di G. Doria-F. Bologna, Napoli 1954, p. 101; L. Servolini, Dizionario illustrato degli incisori moderni econtemporanei, Milano 1955, pp. 297 s.; Vedute napoletane della raccolta Lemmermann (catal.), a cura di G. Doria-O. Ferrari, Napoli 1957, p. 11; A. Calabi, Saggiosulla litografia, Milano 1958, pp. 42, 52, 59, 151 s.; G. Doria, Bambocciate napoletane, Napoli 1961, pp. n. n.; R. Penna, La tarantella napoletana, storia e leggende, Napoli 1963, pp. 48-51, tavv. XI-XX; E. De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, Napoli 1969, I, pp. 14, 66, 256, 286, 301, 385, 398; II, p. 226; S. Ortolani, Giacinto Gigante e la pittura di paesaggio…, Ercolano 1970, pp. 203 s.; M. Causa Picone, Disegni dellaSocietà napoletana di storia patria, Napoli 1974, pp. 59 s.; A. Negro Spina, L'incisione napoletanadell'Ottocento, Napoli 1976, pp. 53 s., 104 s.; M. Rotili, Sorrento nell'incisione dell'Ottocento, Napoli 1977, p. 26; F. Mazzocca, L'illustrazione romantica, in Storia dell'arte italiana (Einaudi), IX, 2, Torino 1981, pp. 385, 396; Immagine e città. Napoli nelle collezioni Alinari e nei fotografi napoletani fra Ottocento e Novecento (catal.), a cura di M. Picone Petrusa-S. Del Pesco, Napoli 1981, pp. 47, 430; Gouaches napoletane del Settecento e dell'Ottocento (catal.), Napoli 1985, pp. 37, 44, 101, 105; P. Bellini, Storia dell'incisione moderna, Bergamo 1985, p. 422; P. Pallottino, Storia dell'illustrazioneitaliana, Bologna 1988, p. 107; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon…, X, p. 196; Diz. enc. Bolaffi d. pittori…, IV, p. 229.
L. Soravia