FRASCHINI, Gaetano
Nacque a Pavia il 16 febbr. 1816 da Domenico e Grazia Cremaschi. Dotato di una naturale voce di tenore, iniziò a studiare canto sotto la guida di F. Moretti. Il suo esordio in pubblico avvenne nel 1837 nel coro della cappella di S. Feliciano di Pavia, quindi sempre nello stesso anno sostituì il primo tenore nell'opera Gemma di Vergy di G. Donizetti al teatro del Condominio sempre della sua città, ove nel carnevale del 1837 esordì, come secondo tenore, in Anna Bolena e nel Belisario ancora di Donizetti. In seguito ai consensi ottenuti in queste due occasioni fu scritturato dai maggiori teatri italiani: nel 1838-39 si produsse a Lodi, Piacenza, Vicenza, Venezia, Torino e interpretò a Bergamo il ruolo di Rodrigo nell'Otello di G. Rossini, quindi nel 1840 ottenne la sua prima scrittura al teatro alla Scala di Milano cantando il 29 marzo nel Marin Faliero di Donizetti e il 28 aprile ne Gli avventurieri di G. Cordella.
Il successo scaligero fu l'inizio d'una luminosa carriera, che lo portò dapprima a Napoli, dove iniziò una lunga collaborazione con il teatro S. Carlo; il 4 ag. 1840 esordì nella donizettiana Lucia di Lammermoor, insieme con F. Marry, O. Cartagenova, P. Gianni, cui fece seguito Il giuramento di Saverio Mercadante. Lo splendido organo vocale e la forte personalità artistica destarono l'interesse di molti compositori, che lo vollero interprete delle loro opere; sempre a Napoli, dopo essere apparso nel Il bravo di Mercadante, fu Faone nella Saffo di G. Pacini, ruolo creato appositamente per lui. Sostenne poi il ruolo di Rolla nell'omonima opera di S. Sarmiento sempre con straordinarie compagnie di canto.
La successiva stagione teatrale 1841-42 lo vide nell'opera di G. Verdi Oberto conte di San Bonifacio, ove interpretò la parte di Riccardo accanto ad A. Marini (Leonora) e a F. Colini (Oberto). Una settimana più tardi, il 9 giugno, debuttò nel ruolo di Enrico ne L'aio nell'imbarazzo di Donizetti, cui il 27 giugno fece seguito La vestale di Mercadante. La sua collaborazione con il teatro S. Carlo proseguì con l'opera Ulrico di Oxford di P. Torregiani, rappresentata il 18 ott. 1841. Sostenne quindi il ruolo del protagonista nel Gonsalvo di G. Giusto (25 novembre).
Fu protagonista di molte opere in prima rappresentazione assoluta: nel 1842 dopo Il proscritto di Mercadante, sempre al S. Carlo, fu Ettore ne I quindici di L. Bodese accanto a E. Tamberlick e al Colini, quindi esordì nella donizettiana Lucia di Lammermoor e, a conclusione della stagione 1841-42, interpretò Il gioiello di G. Lillo nel ruolo di Osvaldo, accanto a C. Cruitz (Sofia), ormai sua collaudatissima partner.
Riconfermato annualmente al S. Carlo dal 1842 al 1848, vi interpretò numerosi ruoli; dopo essere apparso in Norma di V. Bellini il nov. 1843, insieme con S. Loewe (Margherita) e C. Cruitz (Elvira), cantò in Adolfo di Warbel di Pacini, che per lui compose il ruolo di Ettore ne La fidanzata corsa, andata in scena il 10 dicembre dello stesso anno. Tenore prediletto da Donizetti, interpretò nella stessa stagione Torquato Tasso e Adelia.
Inaugurò la stagione 1843-44 con l'opera Anna La Prie di V. Battista e creò il ruolo di Gerardo nella Caterina Cornaro di Donizetti (18 genn. 1844); quindi fu Enrico nella Margherita d'Aragona di V. Battista. Nella stagione 1844-45 aprì con Alfonso d'Aragona di S. Sarmiento, cui seguirono Linda di Chamounix e Roberto Devereux di Donizetti, Il bravo di Mercadante e, in prima assoluta, Il conte di Chalais di Donizetti, nel ruolo di Riccardo accanto a Eugenia Tadolini e F. Coletti, quindi Francesca Donato di Mercadante. Ammirato da Verdi, apparve ne I due Foscari, sostenendo la parte di Iacopo. Concluse la stagione nel Vascello fantasma. Quest'ultima opera gli fu nuovamente richiesta per l'apertura della stagione successiva 1845-46, durante la quale fu impegnato tra l'altro nell'Alzira di Verdi, che scrisse appositamente per lui il ruolo di Zamoro (12 ag. 1845), nel Mordedo di V. Capecelatro, La figlia del reggimento di Donizetti, dove vestì i panni di Tonio accanto a Rita Gabussi (Maria), Stella di Napoli di Pacini, La sirena di Normandia di Torrigiani.
Nella stagione 1846-47 interpretò La regina di Cipro di Pacini, insieme con E. Frezzolini; fu poi la volta de Gli Orazi e i Curiazi di Mercadante e di Eleonora Dori di Battista, anche quest'ultima eseguita in prima assoluta; dopo Gemma di Vergy di Donizetti e Merope di Pacini, il 29 gennaio il F. si calò nuovamente nei panni di un personaggio donizettiano, interpretando Belisario e, subito dopo, in prima assoluta, la Lucrezia Borgia, ancora di Donizetti, dove fu un impareggiabile Gennaro accanto a Marianna Barbieri Ninì nel ruolo di Lucrezia Borgia.
Rilevante fu la presenza del F. anche al teatro Argentina di Roma, dove il 26 dic. 1848 con Lucia di Lammermoor di Donizetti aprì la stagione lirica. Il 27 genn. 1849 fu Arrigo nell'opera La battaglia di Legnano di Verdi, che per l'occasione collaborò personalmente alle prove dello spettacolo. Nella stagione 1849-50 fu anche al teatro Regio di Torino e, dopo essersi esibito in altri teatri della penisola, nel 1853 tornò a Napoli per aprire la stagione lirica al teatro S. Carlo con l'opera Il trovatore di Verdi, rappresentata in prima assoluta, I Lombardi alla prima crociata, ancora di Verdi, e Maria di Rohan di Donizetti. Continuò anche in seguito a sperimentare nuove opere e nuovi ruoli: interpretò prima Romilda di Provenza di Pacini, quindi, in prima assoluta, Mario Visconti di E. Petrella, dove fu Ottorino, insieme con R. Penco (Bice) e con A. Borghi Mamo (Tramacoldo).
Il 6 apr. 1856 venne chiamato ancora una volta per l'apertura della stagione all'Argentina con I vespri siciliani di Verdi, mai rappresentati a Roma, opera che andò in scena con il titolo Giovanna de Guzman per ragioni di censura. L'opera, diretta da E. Terziani e con una compagnia di canto, di cui facevano parte T. De Giuli Borsi e il Coletti, fu per il F. un trionfo che si ripeté pochi giorni dopo, con il Marin Faliero di Donizetti, in cui il F. interpretò il ruolo di Fernando, seguito da La Traviata di Verdi, presentata con il titolo de La Violetta, accanto alla De Giuli Borsi e a Coletti.
Tornò a inaugurare la stagione 1857-58 al teatro S. Carlo con opere di Verdi (Rigoletto, I vespri siciliani, I due Foscari, Luisa Miller e Ernani) e di Donizetti (Elisa Fosco e Lucrezia Borgia), quindi creò il ruolo di Gabriele Adorno nel Simon Boccanegra di Verdi, dato in prima assoluta al teatro S. Carlo nella stagione 1858-59. La sua carriera proseguì nei maggiori teatri italiani. La sua ultima trionfale apparizione ebbe luogo al teatro Eretenio di Vicenza, ove nel 1869 apparve nel Don Carlos di Verdi accanto a T. Stolz, sotto la direzione di A. Mariani. Nel 1873 decise di abbandonare le scene.
Artista versatile, oltre ad essere impareggiabile interprete sul palcoscenico, fu anche applaudito in occasione di numerosi concerti. Dotato di una voce dal timbro chiaro e robusto, con una estensione straordinaria, tanto da poter affrontare i ruoli più disparati, poderosa di volume e coadiuvata da una tecnica sicura e fiati eccezionali, fu interprete prediletto da Donizetti e seppe conquistarsi la simpatia e la stima di Verdi che gli affidò l'interpretazione di molti suoi personaggi e creò per lui ruoli in Attila (Venezia, 1846), Il corsaro (Trieste, 1848), La battaglia di Legnano (Roma, 1849), Un ballo in maschera (Roma, 1859), Alzira e Stiffelio.
Considerato erede diretto di G. Donzelli per il maestoso e possente stile di fraseggio, la declamazione chiara e incisiva, possedeva tuttavia un più vigoroso timbro tenorile e una più ampia estensione.
Il F. morì a Napoli il 23 maggio 1887.
Fonti e Bibl.: F. Florimo, La scuola e i suoi conservatori, III, Napoli 1882, pp. 311, 313, 315, 317, 319, 321, 327, 331, 387, 389, 391; G. Monaldi, Cantanti celebri, Roma 1929, pp. 120 s., 127; G. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Milano 1964, p. 114; G. Nogara, Cronaca degli spettacoli nel teatro Olimpico di Vicenza, Vicenza 1972, p. 30; R. Schiavo, Il teatro Comunale di Lonigo, Vicenza 1977, pp. 81, 106; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, II, Firenze 1978, pp. 839, 842, 907, 911; M. Viale Ferrero, Storia del teatro Regio di Torino. La scenografia dalle origini al 1936, III, Torino 1980, p. 402; W. Ashbrook, Donizetti, Torino 1986-87, I, La vita, pp. 139, 166; II, Le opere, pp. 116, 330; Il teatro di San Carlo, II, La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, ad Indicem; F.J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 324; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, pp. 565 s.; R. Celletti, in Enc. dello spettacolo, V, coll. 685-687, ad vocem; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 809; Diz. enc. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 21.