GENOVESE, Gaetano
Architetto, nato a Eboli (Salerno) nel 1795, morto a Napoli nel 1860 o poco dopo. Studiò a Napoli e a Roma con P. Santacroce e con l'architetto Antonio Niccolini, cui successe presso la corte borbonica. Dal 1825 in poi fu insegnante di architettura nell'Accademia napoletana. Fu il miglior rappresentante del neo-classicismo, come appare dai lavori di rimodernamento condotti nella chiesa di S. Maria di Monte Vergine (1841-43) e da quelli eseguiti nel palazzo dei principi Saluzzo di Corigliano in Piazza S. Domenico (1850). L'opera più vasta da lui intrapresa fu l'ampliamento del palazzo reale di Napoli commessogli da Ferdinando II di Borbone (1841-58). Gli appartengono in questa reggia il rimodernamento della facciata, le due ali estreme della fabbrica, il giardino pensile prospiciente il mare e la nuova decorazione marmorea della scalea che porta al primo piano. Fu anche sua la decorazione della sala del trono nel palazzo reale di Caserta (1844-45). Dopo A. Nicolini, il G. fu il migliore architetto operante a Napoli, accuratissimo nei lavori d'ingegneria, grandioso ed elegante nei disegni, e non del tutto schiavo dei canoni neo-classicisti.
Bibl.: C.N. Sarso, Storia de' monumenti di Napoli, Napoli 1858, p. 245 segg.; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1921.