MARTINO, Gaetano. – Nacque a Messina il 25 nov. 1900 da Antonino e Rosaria Roberto.
Il giovane M. maturò in questo ambiente un convinto antifascismo di marca liberale, che non aveva esitato a manifestare agli amici più intimi sin dai giorni della marcia su Roma. Intanto, anche su incitamento di F. Durante, docente di clinica chirurgica all’Università di Roma e amico fraterno del padre, aveva intrapreso gli studi di medicina nella capitale, dove si laureò con il massimo dei voti, il 10 luglio 1923, appunto in clinica chirurgica con una tesi sugli innesti ossei.
Dopo un periodo di studio all’estero (Berlino, Parigi, Francoforte e Londra), nel 1925 il M. iniziò la sua attività accademica presso l’istituto di fisiologia umana dell’Università di Messina guidato da G. Amantea, di cui divenne aiuto effettivo nel gennaio 1926 e con il quale lavorò fino al 1930. A quella data fu chiamato come docente a contratto in Paraguay, presso l’Universidad nacional de Asunción.
Rientrato in Italia, dopo aver vinto il concorso per la cattedra di fisiologia a Sassari, dal 1° nov. 1934 venne chiamato come professore straordinario di chimica biologica a Messina; il 20 marzo 1935 ottenne l’ordinariato ricoprendo, sempre presso quella Università, dapprima la cattedra di fisiologia sperimentale, poi, a partire dal 1936, quella di fisiologia umana.
Nell’aprile 1940 sposò Alberta Stagno dei principi d’Alcontres. Richiamato alle armi il 9 giugno successivo, trascorse gli anni di guerra come ufficiale medico presso l’ospedale Regina Margherita di Messina, rinunciando nel novembre 1942, nonostante avesse già ottenuto il trasferimento, a raggiungere la facoltà di medicina di Genova che lo aveva chiamato alla cattedra di fisiologia umana. Dopo lo sbarco angloamericano in Sicilia, il M., grazie alle qualità accademiche e alla sua condotta aliena da compromissioni con il regime, fu nominato prima procuratore agli studi, poi, nel 1944, rettore pro tempore dell’Università messinese, carica in cui fu confermato e che avrebbe mantenuto fino al 1957 quando si trasferì presso la facoltà di medicina dell’Università di Roma come titolare di fisiologia; a Roma fu anche rettore dal giugno 1966 alla morte.
Difficile operare una distinzione netta tra la dimensione intellettuale propriamente scientifica del M. e l’attività politica, rispetto alla quale egli si rapportò spesso con fare da scienziato, considerando la politica «nella sua concreta fisiologia e patologia, senza il velo delle passioni, spesso mistificanti» (A. Bozzi, prefaz. a Discorsi parlamentari di G. Martino, Roma 1977, p. XVII).
Eletto il 2 giugno 1946 per il collegio di Catania nelle liste dell’Unione democratica nazionale, fece parte di questo gruppo fino al gennaio 1947 quando passò al gruppo liberale. Alla Costituente fece parte della I commissione per l’esame dei disegni di legge, partecipando attivamente al dibattito parlamentare.
Il M., eletto nelle file del Partito liberale italiano (PLI) dalla I alla IV legislatura, nel maggio 1948 fu nominato vicepresidente della Camera dei deputati, carica che mantenne sino al febbraio 1954, tra l’altro distinguendosi per doti direttive e di conoscenza della giurisprudenza presidenziale.
Proprio nell’ambito della formula del neocentrismo il M. ebbe la sua prima esperienza di governo, come ministro della Pubblica Istruzione nel gabinetto Scelba a partire dal febbraio 1954.
In seguito alle dimissioni di A. Piccioni, nel settembre 1954 il M., nell’ambito dello stesso ministero Scelba, passò agli Esteri, su indicazione di Malagodi, da poco segretario del partito. La scelta di Malagodi, inizialmente criticata negli stessi ambienti liberali, in particolare dalla sinistra – che accusò il neosegretario di «aver reso un grazioso servizio ai democristiani», ritenendo che il PLI avesse «non tanto conquistato gli Esteri quanto ceduto l’Istruzione» ([M. Pannunzio], Taccuino. Avidità e munificenza, in Il Mondo, 28 sett. 1954) –, si rivelò invece idonea.
Di fatto l’avvio della gestione degli Affari esteri da parte del M., impegno rinnovatogli con il successivo governo Segni (6 luglio 1955 - 19 maggio 1957), fu caratterizzato, oltre che dall’affidamento all’Italia dell’amministrazione della zona A del Territorio libero di Trieste (Memorandum di Londra, 5 ott. 1954) e, di lì a poco, dall’ammissione all’Organizzazione delle nazioni unite (ONU, dicembre 1955), dalle trattative per le conferenze di Londra e di Parigi dell’autunno 1954 istitutive dell’Unione dell’Europa occidentale (UEO), di cui fu fermo sostenitore. Il fallimento della Comunità europea di difesa (CED) convinse il M. che bisognasse partire piuttosto dall’integrazione economica, ma nella consapevolezza che «da questa all’unione politica il passo [fosse] inevitabile anche se non breve» (Discorsi parlamentari…, p. 736, seduta 18 genn. 1957). Di qui il rilancio dell’impegno relativo alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) e alla costruzione di un apparato istituzionale comune che costituisse la base politica dell’integrazione economica, perfezionato lungo il percorso che dalla conferenza di Messina del giugno 1955 portò agli accordi di Roma del 25 marzo 1957 e, in definitiva, all’istituzione del Mercato comune europeo (MEC) che per il M. avrebbe dovuto infine condurre alla creazione di un Parlamento europeo concepito come il motore della Comunità ed eletto a suffragio universale.
Lasciato il ministero degli Esteri nel 1957 per la fuoriuscita del PLI dalla compagine governativa, espresse piena adesione alla linea malagodiana di opposizione al centro-sinistra. Continuò comunque a occuparsi di integrazione europea e di politica estera in qualità di presidente del Parlamento europeo (dal 1962 al 1964), di capo della delegazione italiana alla XV e XVI sessione dell’Assemblea generale dell’ONU (1960, 1961) e di presidente della delegazione italiana alla Conferenza del comitato dei dieci Paesi per il disarmo (Ginevra, 7-28 giugno 1960).
Il M. morì a Roma il 29 luglio 1967.
Tra i numerosi contributi recati dal M. alla fisiologia debbono essere in particolare ricordate alcune interessanti ricerche: sulla regolazione ormonale della glicemia, con le quali ha tra l’altro dimostrato che il glucagone, la sostanza ad azione iperglicemizzante secreta dalle cellule alfa2 del pancreas, viene versato col succo pancreatico nell’intestino e, dopo l’assorbimento, convogliato attraverso la via portale al fegato ove esercita una azione eccitante sulla glicogenesi epatica (Su una sostanza iperglicemizzante ottenuta dal succo pancreatico e dal pancreas di cane, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, II [1927], pp. 392-396; Sui rapporti tra glicemia digestiva e funzione pancreatica nel cane. Nota preliminare, ibid., pp. 777-779; Su una sostanza iperglicemizzante ottenuta dal succo pancreatico e dal pancreas di cane, in Arch. di scienze biologiche, 1927, vol. 10, pp. 408-437; Glicemia digestiva e funzione pancreatica nel cane, ibid., pp. 438-455; Ancora sui rapporti tra glicemia digestiva e funzione pancreatica, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, III [1928], pp. 403-407; Nouvelle contribution à la connaissance de l’hyperglycémie digestive, in Comptes-rendus hebdomadaires des séances et mémoires de la Société de biologie, CXII [1933], pp. 1002 s.; Die physiologische Bedeutung des Glukchagons, in Zeitschrift für die gesamte experimentelle Medizin, 1938, vol. 103, pp. 771-774; Elementi di fisiologia umana, Milano-Messina 1962, pp. 278 s.); sull’inanizione e sui fenomeni che si verificano nel corso della rialimentazione, osservazioni queste ultime che segnarono l’inizio degli studi fisiologici sull’argomento (Ricerche sulla secrezione spermatica, XVII, Digiuno ed attività del testicolo nel colombo, in Atti della R. Acc. nazionale dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e naturali, s. 6, II [1925], pp. 511-514, in collab. con G. Amantea; Effetti dell’inanizione sui caratteri sessuali del gallo, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, I [1926], pp. 279-282; Effetti dell’inanizione sul comportamento della glicemia alimentare nel colombo, ibid., pp. 316-320; Effetti dell’inanizione acuta e cronica sulle funzioni del testicolo e dell’ovaio, in Arch. di scienze biologiche, 1927, vol. 9, pp. 339-353; Ricerche sulla rialimentazione dopo il digiuno, I, Variazioni della capacità del consumo alimentare nei vari periodi della rialimentazione, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, II [1927], pp. 41-43; II, Sulle modalità della ripresa del peso del corpo nei colombi rialimentati a grano e a granturco, ibid., pp. 202-206; III, Rialimentazione dopo un digiuno immediatamente successivo alla ripresa da un digiuno precedente, ibid., pp. 265-267; IV, Sulla quantità minima di alimento necessaria al mantenimento del peso corporeo prima del digiuno e nei varii periodi della rialimentazione nel colombo, ibid., pp. 267-269; V, Comportamento del tasso glicemico e della glicemia alimentare durante la rialimentazione nel colombo, ibid., III [1928], pp. 265-268; Sulla rialimentazione dopo il digiuno nel colombo, in Arch. di scienze biologiche, 1929, vol. 13, pp. 421-442); su particolari tipi di alimentazione dell’uomo e degli animali e sui loro effetti fisiologici (Sugli effetti dell’alimentazione orizanica esclusiva in vari uccelli, in Arch. di fisiologia, XXIX [1932], pp. 336-346; Sul valore alimentare della mandioca. Nota preliminare, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, VII [1932], pp. 757-759 e Sul valore alimentare della mandioca, in Arch. di scienze biologiche, 1932, vol. 17, pp. 305-319, in collab. con J.C. Chenú-Bordon; Sul contenuto in fattore E della radice di mandioca, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, VIII [1933], pp. 819-821, in collab. con A. Knallinsky; La panificazione mista con mandioca, in Quaderni della nutrizione, I [1934], pp. 149-152; Effetti dell’alimentazione lattea sullo sviluppo sessuale nei polli, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, IX [1934], pp. 217-219; Alimentazione orizanica e funzioni sessuali del gallo, ibid., pp. 540 s.; Sul quoziente beri-berico nell’alimentazione orizanica nei polli, in Quaderni della nutrizione, I [1934], pp. 413-423; Sul consumo del fattore antineuritico nell’alimentazione orizanica di vari uccelli, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, X [1935], pp. 300-302; Sulla probabile esistenza d’un ignoto fattore alimentare stimolante lo sviluppo sessuale, in Atti della R. Acc. nazionale dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e naturali, s. 6, XXV [1937], pp. 333-336); sulle caratteristiche chimiche e biologiche di alcuni tessuti animali, tra le quali le importanti dimostrazioni del potere glicolitico posseduto dalla sostanza cerebrale e della connessione col locale metabolismo glicidico delle normali attività moderatrice e acceleratrice dei nervi estrinseci del cuore (Differenze nel comportamento chimico e biologico dei muscoli freschi di diverse specie di pesci, II, Ricerche sui pesci di acqua dolce, in Arch. di scienze biologiche, 1926, vol. 9, pp. 247-260; Unterschiede im chemischen und biologischen Verhalten lebensfrischer Muskulatur verschiedener Fischarten, II, Untersuchungen an Süsswasserfische, in Zeitschrift für physiologische Chemie, 1927, vol. 162, pp. 172-187; Su alcune recenti nozioni relative ai fenomeni chimici connessi colla attività muscolare, in Arch. di farmacologia sperimentale e scienze affini, 1926, vol. 42, pp. 256-271; Sul potere glicolitico della sostanza cerebrale, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, V [1930], pp. 92-94 e in Arch. di fisiologia, XXVII [1930], pp. 228-238; Sul comportamento dei glicidi del cuore per stimolazione del simpatico cardiaco, in Arch. di fisiologia, XXXIII [1936], pp. 189-196).
Una particolare menzione, infine, meritano gli studi condotti dal M. sulla presenza nei tessuti, soprattutto nei muscoli scheletrici e nel miocardio ventricolare, e sul significato funzionale di un particolare fosfato organico instabile denominato dai primi ricercatori fosfogeno, poi divenuto largamente noto come fosfocreatina e interpretato quale principale fonte dell’energia necessaria alla contrazione muscolare: sua fu, infatti, l’importante dimostrazione che l’accumulo del fosfogeno è prevalente nei tratti muscolari ove sono ubicate le placche motrici e quantitativamente in rapporto alla trasmissione dell’eccitamento dal nervo al muscolo (Sulla presenza di «fosfogeno» nel cuore, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, II [1927], pp. 1019-1022; Curarizzazione e contenuto in «fosfogeno» di muscoli striati, ibid., III [1928], pp. 114-116; Contrattura muscolare da alcuni alcaloidi e fosfogeno, ibid., pp. 218-221; Variazioni del contenuto in «fosfogeno» dei muscoli striati per azione del cloroformio e di alcuni alcooli, ibid., pp. 225-229; Ricerca del fosfogeno in vari organi, ibid., pp. 622 s.; Sulla distribuzione del fosfogeno nei vari tratti delle fibre muscolari, ibid., pp. 720-723, in collab. con G. Zanghí; Alcune particolari osservazioni sul comportamento del fosfogeno nel succo muscolare, ibid., pp. 824-826; Diverso contenuto in «fosfogeno» di muscoli striati a contrazione rapida e a contrazione torpida, in Atti della R. Acc. nazionale dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e naturali, s. 6, VII [1928], pp. 79-82; Sui rapporti tra fosfogeno e contratture muscolari. Ricerche sul muscolo e sul succo muscolare, I, in Arch. di fisiologia, XXV [1928], pp. 362-378; Sul significato delle variazioni del fosfogeno nell’accorciamento muscolare, II, ibid., pp. 379-384; Ancora sulla presenza di fosfogeno nel cuore, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, IV [1928], pp. 551 s., in collab. con G. Zanghi; Effetti della stimolazione vagale sul fosfogeno del cuore e dello stomaco, ibid., pp. 962-964; Sul comportamento del fosfogeno nel tetano muscolare, in Atti della R. Acc. nazionale dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e naturali, s. 6, IX [1929], pp. 1038-1043; Sul significato fisiologico della fosfocreatina muscolare, in Arch. di farmacologia sperimentale e scienze affini, 1929, vol. 50, pp. 31-41; Sul comportamento della fosfocreatina nei muscoli enervati, in Boll. della Soc. italiana di biologia sperimentale, VI [1931], pp. 168-170; Comportamento della fosfocreatina del cuore nella stimolazione del simpatico cardiaco, ibid. pp. 171-173).
Tra gli altri scritti del M. si ricordano: la relazione Le ricerche eseguite in Italia nel campo della fisiologia negli anni XIV, XV, XVI e XVII E. F., in Atti della XXVIII Riunione della Soc. italiana per il progresso scientifico, Roma 1939, pp. 587-690, e il capitolo La circolazione del sangue, in Un secolo di progresso scientifico italiano. 1839-1939, IV, Roma 1939, pp. 309-320, trattazioni apologetiche dei contributi degli studiosi italiani alle conoscenze fisiologiche; il Dizionario di fisiologia, Catania 1945 e il trattato Elementi di fisiologia umana, Milano 1958 (e succ. edizioni).
Occorre ancora ricordare un’importante iniziativa del M. il quale nell’ambito della sua attività all’Assemblea costituente, partecipò all’istituzione del gruppo medico parlamentare del quale, su sua proposta accolta all’unanimità, furono nominati presidente G. Caronia, vicepresidente G. Pieri, segretario D. D’Amico. All’interno del gruppo il M. si occupò degli studi sull’organizzazione sanitaria dello Stato e sulla riforma degli studi medici in rapporto al progresso della scienza medica e ai bisogni sanitari del Paese.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. stor. del Senato della Repubblica, Fondo Gaetano Martino; Ibid., Arch. centr. dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Dir. gen. istruzione universitaria, Divisione prima, Fascicoli personali dei professori ordinari (1940-1970), b. 302; necr., in: Arch. di fisiologia, LXIV (1967), pp. 141-153; Atti della Acc. Lancisiana di Roma, n.s., XII (1967-68), pp. 85-89; Università degli studi di Roma. Annuario per l’anno accademico 1967-68, Roma 1968, pp. 1275-1284; G. Martino, prefaz. a N. Catalano, La Comunità economica europea e l’Euratom, Milano 1957; L’Italia e la politica di potenza in Europa (1950-1960), a cura di E. Di Nolfo - R.H. Rainero - B. Vigezzi, Settimo Milanese 1980, ad ind.; La relance européenne et les traités de Rome. Actes du Colloque de Rome… 1987, Bruxelles 1989, ad ind.; A. Varsori, L’Italia nelle relazioni internazionali dal 1943 al 1992, Roma-Bari 1998, ad ind.; S. Valitutti, G. M., in Il Parlamento italiano, XVII, Milano 1991, pp. 321-343; R. Battaglia, G. M. e la politica estera italiana 1954-1964, Messina 2000; G. M. sulla scena internazionale. ONU, Consiglio atlantico, disarmo, Roma 2001; G. M.: scienziato, rettore, statista (1900-1967). Atti del Convegno internazionale di studi… 2000, a cura di M. Saija, Messina 2002; Il Partito liberale nell’Italia repubblicana. Guida alle fonti archivistiche per la storia del PLI. Atti dei Congressi e Consigli nazionali, statuti del PLI, 1922-1992, a cura di G. Orsina, Soveria Mannelli 2004, ad ind.; A. Villani, Un liberale sulla scena internazionale. G. M. e la politica estera italiana 1954-1967, Messina 2008; R. Battaglia, Un liberale messinese: G. M., in F. Grassi Orsini - G. Nicolosi, I liberali italiani dall’antifascismo alla Repubblica (in corso di stampa).
Per l’attività scientifica: A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 312, 319, 421 s.; II, pp. 507 s.; S. Cerquiglini, L’ultima lezione del maestro, in Boll. ed atti della Acc. medica di Roma, 1967-68, vol. 92, pp. 275-285; O. Pinotti, G. M.: discorso commemorativo…, Roma 1973; Pediatri e medici alla Costituente - un pezzo sconosciuto della storia della Repubblica, a cura di I. Farnetani, Cento 2006, pp. 12, 14, 16, 22; I. Farnetani, Quei medici che fecero la Costituente, in Corriere della sera, 3 giugno 2006, p. 56.