CLAUDIO Pulcro, Gaio (C. Claudius Ap. f. P. n. Pulcher)
Fu augure nel 195, pretore nel 180, console nel 177, nel quale anno frenò con una legge l'immigrazione degli alleati latini in Roma. Partì quindi precipitosamente, senza compiere i riti prescritti, per la provincia a lui assegnata, l'Istria, geloso dei successi quivi riportati dai consoli dell'anno precedente; e poiché essi rifiutarono di consegnargli l'esercito, minacciò di mandarli a Roma in catene. Ma di fronte all'irritazione dei soldati, dovette tornare a Roma, di dove, adempiute le formalità prescritte, partì per l'Istria con nuove legioni. Continuò l'assedio di Nesazio, che prese d'assalto, e domò completamente l'Istria. Fu quindi inviato a combattere i Liguri, che sconfisse ripetutamente in quell'anno e nei seguenti. Censore nel 171 con Ti. Sempronio Gracco, fu con il collega severissimo contro tutte le classi sociali. Ebbe con un tribuno sorto a proteggere i publicani un incidente grave, per cui i due censori furono dal tribuno accusati di perduellione e a stento si evitò una condanna di C. Fu nel 167 fra i legati per il riordinamento della Macedonia e della Grecia dopo Pidna, e in quell'anno morì.
Bibl.: F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2855; W. Drumann-P. Groebe, Geschichte Roms, II, Lipsia 1902, p. 155; G. De Sanctis, Storia dei Romani, IV, i, Torino 1923, pp. 421, 433, 549, 558.