AUGUSTO, Gaio Giulio Cesare Ottaviano
AUGUSTO, Gaio Giulio Cesare Ottaviano (V, p. 346).
Gli studi più recenti su A. assumono diverse direttive e sono dominati da differenti interessi particolari. Le questioni relative agli studî augustei possono aggrupparsi in due grandi categorie, cioè: a) studî relativi al carattere, alle origini e all'organizzazione della costituzione augustea; b) studî sull'organizzazione, amministrazione ed economia dello stato romano, soprattutto nelle provincie, durante il principato augusteo.
Anche a proposito di A., come per altri argomenti, una grande luce è venuta dall'introdursi, nelle indagini di storia romana, di un vivo e nuovo interesse per gli studî politico-religiosi. Indagini recenti di studiosi francesi, inglesi e americani (J. Carcopino, J. Gagé, H. Jeanmaire, L. R. Taylor, ecc.), hanno affermato il carattere e l'importanza del nome Augustus, e quindi del concetto di auctoritas ritrovato nel monumento antiocheno, che definisce lo stesso principato romano nel tempo di A. Riconoscendo la grande importanza dell'elemento religioso, e quindi dell'implicita "sovraumanità" del princeps (già dimostrata da una retta interpretazione del nome Augustus che, nel concetto di "venerabilità" comporta il concetto di benefica protezione a Roma e al suo impero), l'origine del principato è da vedersi in tutt'altra luce, non più avulsa e distaccata dall'opera di Cesare, ma invece da essa strettamente dipendente. A questo modo, anzi, si può dire che la avvenuta divinizzazione di Cesare sia già quasi l'antecedente sostanziale della creazione del principato di A.
Accanto a questo particolare tipo di studî politico-religiosi, storici e giuristi hanno atteso con molto vigore all'esame tecnico ed organizzativo della costituzione augustea (P. De Francisci, H. Siber, A. v. Premerstein, F. De Martino, M. Hammond, A. D. Winspear-L. K. Gewecke), e, in questo campo, si è avuta una netta conferma del deciso superamento, già da tempo in corso, della posizione mommseniana che spiegava la costituzione di A. come una "diarchia", principe-senato. La superiorità del princeps come capo dello stato è ormai un fatto acquisito, e anzi si tende a chiarire sempre meglio la situazione di diritto pubblico e di amministrazione per cui la concorrenza dei tre elementi principali di potere, cioè superiorità religiosa, superiorità finanziaria, comando militare, facevano di A. un vero e proprio sovrano, centro ed anima di tutto lo stato, mentre il senato già nel suo principato aveva, non le funzioni formali, ma le funzioni sostanziali di organo consultivo. Certo è però che, anche dagli studî sull'opera di A. come capo di fazione prima di Azio, in contrasto con M. Antonio (M. A. Levi) e dagli studî sul primo suo successore, Tiberio (M. Rostovtzeff, E. Ciaceri, F. B. Marsh) risulta chiara la singolare felicitas dell'impero augusteo, derivante dalla lunghezza del periodo di principato, dallo straordinario prestigio personale di A., e dallo stesso fatto che A. era giunto al principato preparandone gli elementi con la sua personale opera. Tale felicitas aveva reso possibile un equilibrio di poteri che derivava più da intime convinzioni e quasi da intrinseca necessità che non da norme legislative o da altri fatti esterni; per cui, negl'immediati successori di A., sarà difficile ristabilire un analogo stato di equilibrio, di ordine e di sicurezza.
Dal punto di vista delle fonti, oltre ad ottime ed assai elaborate edizioni delle Res Gestae (Gagé, N. Malcovati) e ad indagini sulle fonti stesse (W. Weber, M. A. Levi), si è acquisito, grazie ai fortunati scavi italiani di Cirene del 1925, un complesso di cinque nuovi editti aiuridico-amministrativi di notevole interesse (G. Oliverio, V. Arangio-Ruiz, A. v. Premerstein, J. Stroux e L. Wenger) tutti compresi nella grande iscrizione augustea dell'agorà di Cirene. Gli editti di Cirene trattano varie questioni di procedura penale, di privilegi di elementi greci, e di un senatoconsulto relativo a speciali quaestiones de repetundis: ma particolare importanza ha il fatto che il principe interviene, in una provincia senatoria, con proprî editti in questioni che avrebbero dovuto essere di competenza del senato, il che dimostra un'evidente superiorità di fatto - non de iure, poiché la forma degli editti sembra escluderlo - di A. sul senato. Notevole è anche un'altra recente scoperta epigrafica, l'editto imperiale sulla violazione di sepolcro (F. Cumont, J. Carcopino, Zancan, G. De Sanctis, De Zulueta, Losch) probabilmente augusteo.
Accanto a questi studî principali, da cui si ebbero veri e proprî indirizzi nuovi per la conoscenza della storia di A., sono fioriti anche con notevole frequenza studî speciali, soprattutto circa l'organizzazione delle provincie (principalmente: A. Momigliano, R. Syme, J. R. s. Broughton) sulle legioni e sulla finanza augustea.
Bibl.: Alle indicazioni bibliografiche annesse alla voce augusto (V, pagina 355), si debbono aggiungere le seguenti, essenziali, e aventi riferimento al testo: J. Carcopino, Virgile et le mystère de la IVéme églogue, Parigi 1930; J. Gagé, Divus Augustus, in Revue Archéologique, 1931; id., Le sacerdoce d'Auguste, in Mélanges d'Archéologie et d'Histoire, 1931; id., Recherches sur les jeux séculaires, Parigi 1934; id., Actiaca, ibid., 1936; id., Romulus-Augustus, ibid., 1930; H. Jeanmaire, Le messianisme de Virgile, Parigi 1930; id., La politique religieuse d'Antoine et de Cléopatre, in Revue Archéologique, 1924; L. R. Taylor, The Divinity of the Roman Emperor (Monographs dell'Amer. Philological Association, n. 1), Middletown, Conn., 1931; D. M. Pippidi, La date de l'"ara numinis Augusti" de Rome, in Revue des Études Latines, XI (1933); id., Le "numen Augusti", ibid., id., "Dominus noster Caesar", in Atheneum, IaŞi 1935; P. De Francisci, La Costituzione augustea, in Studi in onore di P. Bonfante, I, Roma 1928; id., Storia del Diritto romano, II, Roma 1929, p. 1; id., Augusto e l'Impero, ivi 1937; A. Riccobono, Augusto e il problema della nuova costituzione, in Annali del Seminario giuridico di Palermo, 1936; M. Hammond, The Augustan Principate, Cambridge, Mass., 1933; H. Berve, Kaiser Augustus, Lipsia 1934; K. Hönn, Augustus, Vienna 1938; L. Homo, Auguste, Parigi 1935; trad. it., Firenze 1938; A. D. Winspear e L. K. Gevecke, Augustus and the reconstruction of Roman Government and Society, in Univ. of Wisconsin Studies, Madison, Wis., 1935, n. 24; A. Ferrabino, La rinunzia di Augusto, in N. Antologia, 1° luglio 1931; id., L'Italia romana, Milano 1924; M. Rostovtzeff, Augutus, in Univ. of Wisconsin Studies in Language and Liter., XV (1922); H. Siber, Zur Entwicklung der römischen Prinzipatverfassung, in Abhandl. d. philol.-histor. Klasse d. Sächssischen Akad d. Wissensch, XLII, iii, Lipsia 1933: F. De Martino, Lo Stato di Augusto, Napoli 1936; A. v. Premerstein-H. Volkmann, Vom Werden und Wesen des Prinzipats, in Abhandl. d. Bayer. Akad., n. s., XV (1937); R. Heinze, Auctoritas, in Hermes, 1925; id., Kaiser Augustus, ibid., 1930; M. A. Levi, Ottaviano capoparte, Firenze 1933; id., Augusto (profilo), Roma 1928; id., Dopo Azio, appunti sulle fonti Augustee, in Rivista di filologia, 1937, e Athenaeum, Pavia 1937; W. Weber, Princeps, Studien zur Geschichte des Augustus, Stoccarda 1936; Res Gestae Divi Augusti, ed. J. Gagé (Publ. Faculté de Lettres Univ. Strasbourg, V), Parigi 1905; id., ed. Malcovati, coll. Res Romanae, Roma 1937; R. Syme, Galatia und Pamphylia under Augustus, in Klio, 1934; id., Lenntulus and the origin of Moesia, in Journal of Roman Studies, 1934; id., M. Vinicius, in Classical Quarterly, 1933; id., The Spanish War of Augustus, in American Journal of Philology, 1934; id., Some notes on the legions under Augustus, in Journal of Roman Studies, 1933; E. Swoboda, Octavian und Illyricum, Vienna 1932; A. Momigliano, Ricerche sull'organizzazione della Giudea sotto il dominio romano, in Annali R. Scuola norm. sup. di Pisa, 1934; J. R. S. Broughton, The Romanization of Africa Proconsularis, Baltimora 1933; id., Some non-colonial colonies of Augustus, in Transactions of Amer. Philolog. Assoc., 1935; C. H. V. Sutherland, Aspects of Imperialism in Roman Spain, in Journal of Roman studies, 1934; P. Roussel, Un syrien au service de Rome et d'Octave, in Syria, 1934 (iscrizione di Roso); U. Wilcken, Zu den "Impensae" der "Res Gestae Divi Augusti", in Sitzungsber. Berl. Akad., 1931, p. 772 segg. Una storia complessiva, con esauriente bibl. in Cambridge Ancient History, X, 1934.