LACER, Gaio Giulio (C. Iulius Lacer)
Architetto del tempo di Traiano. Nulla sappiamo né della sua origine né della sua vita, poiché la sola menzione che abbiamo di lui è quella che egli stesso ci ha conservato nell'iscrizione apposta all'opera sua: il ponte di Alcántara sul Tago. Il monumento eccelle fra gli altri romani del genere, conservatisi in gran numero, per grandiosità di proporzioni, cui si congiungono semplicità e leggerezza di linee.
Il ponte è lungo m. 194, e alto 54 m. sul letto del fiume; due archi centrali, leggermente diversi nella luce (m. 27,34 e 28,06), sovrastano la corrente; altri quattro archi laterali, due per parte, congiungono i primi con le rive. Nel mezzo sormonta la carreggiata un arco onorario dedicato a Traiano: altre epigrafi ricordano il contributo offerto dalle comunità lusitane alla costruzione del ponte, che fu compiuto nel 105-106 d. C. L'opera è tutta in blocchi di pietra locale lavorati a bugnato: i filari, a due ordini, il superiore più piccolo e rientrante rispetto all'inferiore, presentano nel lato verso la corrente sezione triangoìare, a cuneo.
Lo stesso architetto costruì anche il tempietto dedicato al culto imperiale, che è sulla riva meridionale del fiume, di contro al ponte.
Bibl.: Weickert, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1921, p. 175; E. Hübner, in Annali Istit., 1863, p. 173 segg.; Mon. Istit., VI-VII, tavole 73-75; le iscrizioni in Corp. Inscr. Lat., II, n. 761; suppl. p. 826; R. Paribeni, Optimus Princeps, II, Messina s. a. [1927], p. 145.