GALAXIDI (Γαλαξείδιον, Γαλαξίδι)
Centro moderno della Locride Ozolia, su un promontorio fiancheggiato da due porti naturali, presso l'imbocco meridionale del golfo di Itea. Davanti ad esso sono le due isole di Apsiphia e S. Giorgio.
Sulla prima sono stati trovati, già da tempo, documenti ceramici di un insediamento del Proto-Elladico I e II. Un ritrovamento recente, a 800 m a S del centro moderno, lungo la strada per Itea, ha dato materiale degli stessi periodi con ceramica che testimonia rapporti più con la Grecia centrale che con le isole. Mancano, per ora, documenti di quei periodi che sono invece ampiamente testimoniati nei vicini centri di Itea e Kirrha, cioè del Medio-Elladico e del Tardo-Elladico. Nel piccolo museo comunale di G. sono tuttavia conservati due vasi submicenei, forse provenienti dalla zona. Su una collina a SO del villaggio è stata parzialmente esplorata una necropoli tardogeometrica, interessante, più che per gli oggetti, per un tipo di sepoltura di tradizione preistorica, con il cadavere rannicchiato di lato, in una fossa di un metro di lunghezza. I resti più notevoli del centro sono di età classica ed ellenistica. Forse del V sec. a. C. è un recinto trapezoidale (funerario o eroico) trasformato in età romana in una tomba collettiva. Del IV sec. a. C. o del primo ellenismo è la cinta muraria in tecnica trapezoidale, quasi isodomica, di cui scarsi elementi, ma sufficienti per determinarne il percorso, sono conservati tra le case del villaggio. La cinta, con uno spessore di m 2,80-2,90, comprendeva un'area di m 350 × 250 circa ed era rafforzata da almeno 5 torri. Una necropoli di età romana fu parzialmente scavata ad O del paese, presso il monumento ai caduti. Da G. provengono alcuni documenti importanti, oggi in musei europei: al British Museum, due lamine bronzee iscritte del V sec. a. C. con un trattato tra la città di Oianthea e Chaleion e col ricordo della partecipazione di Chaleion alla colonizzazione di Naupatto (I.G., ix, 1, 333 e 334); al Louvre un medaglione in argento dorato, con la nascita di Afrodite secondo la probabile tipologia del fregio di base dello Zeus fidiaco di Olimpia (Paus., v, 11, 7) nonché resti di uno specchio bronzeo a cerniera degli inizî del IV secolo. Altro materiale è conservato al Museo Nazionale di Atene e in una sala del palazzo municipale di Galaxidi.
Gli studiosi hanno identificato per lungo tempo G. con l'antico centro di Oianthea. Il Lerat, con argomenti convincenti, propone ora di riconoscervi la cittadina locrese di Chaleion (Χαλείιν, Chalaeon), celebre per il suo santuario di Apollo Nasiòtas, dove si esponevano anche i documenti ufficiali del centro e che, per l'epiclesi, andrebbe probabilmente ricercato in qualcuna delle isole della zona. Contrasterebbe alla nuova identificazione solo il passo di Plinio (Nat. hist., iv, 7) che colloca il portus Chalaeon a solo sette stadî da Delfi, ma si tratta di una ovvia confusione con il porto sacro di Kirrha.
Bibl.: A. Philippson, Die griech. Landschaften, I, 2, Francoforte 1950, p. 386 s.; N. S. Pappadakis, in ᾿Αρχ. Δελτίον, 1920-21, pp. 148-150; Bull. Corr. Hell., 64-65, 1940-41, p. 246 ss.; Arch. Anz., 1942, c. 139; L. Lerat, Le site du port locrien de Chaleion et le problème de Kirrha, in Rev. Et. Grec., 56, 1943, XIII-XV; J. Jannorey, Le peuplement de la Phocide maritime aux hautes époques, in Rev. Arch., 23, 1945, pp. 28-54; L. Lerat, Antikyra de Locride, in Rev. Phil., 1945, p. 12 ss.; F. Chamoux-L. Lerat, in Bull. Corr. Hell., 72, 1947-48, p. 55 ss.; L. B. Ghali Kahil, ibid., 74, 1950, p. 48 ss.; L. Lerat, Les Locriens de l'Ouest, I, Parigi 1952, p. 150 ss.; E. I. Mastrokostas, in ᾿Εϕημ. ᾿Αρχ., 1956 (1959), Παράρτημα, p. 22 ss.; C. Vatin, Un site helladique à Galaxidi, in Bull. Corr. Hell., 88, 1964, p. 559 ss.; R. Hope Simpson, A Gazetter and Atlas of myc. Sites, Londra 1965, p. 133, n. 450; A. Lebesi, in ᾿Αρχ. Δελτίον, 19, 1964, Chronikà, p. 222. Per il medaglione argenteo dorato con nascita di Afrodite cfr. A. Furtwängler, Meisterwerke, p. 68; E. Langlotz, Phidiasprobleme, Francoforte 1947, p. 48 ss.; S. Karouzou, in Ath. Mitt., 69-70, 1954-55, Beil. 45; E. Simon, Die Geburt v. Aphrodite, Berlino 1959, p. 43, fig. 26. Per altri oggetti cfr.: I.G., IX, i, 333-334; W. Züchner, Griechische Klappspiegel (XIV Ergzgh. Jahrbuch), Berlino 1942, KS 101, figg. 31-32; Am. Journ. Arch., 40, 1936, p. 310 ss. Per il problema della identificazione con Chaleion cfr.: Pauly-Wissowa, III, 1899, c. 2037 ss.; XVII, 2, 1937, c. 2085 ss.; ma soprattutto L. Lerat, Les Locriens, op. cit., I, pp. 23 ss.; 198 ss. (con discussione della ricca bibl. preced.) e recens. di Fraser, in Gnomon, 26, 1954, p. 246 ss.