GALCIA
. Piccolo gruppo di popolazione iranica (1500-2000 abitanti) stanziato nell'alta valle del Jagnob, affluente dello Zeravšan: la varietà d'iranico da essi parlata deriverebbe dall'antica lingua sogdiana. Il nome viene però applicato a tutti i Tagicchi (Tagik) della montagna, ai gruppi cioè della popolazione iranica sedentaria che ha occupato le alte valli dei Pamir occidentali, Rosan, Sugnan, Garan (distretti del Tagihistan), Vachan e Ish-Kashim (Afghānistān). L'abitato montano li ha mantenuti esenti da contatti e influssi turchi ed essi presentano perciò in modo più puro dei Tagicchi del piano, nella lingua e nell'aspetto, il tipo iranico. Sono infatti alti, bruni, brachicefali, con fattezze europee; gli uomini hanno pelosità molto abbondante e naso forte e prominente. Sono maomettani della setta sciita. Vivono in case di pietre e sassi cementati con argilla, dal tetto piatto, e a due piani, l'inferiore per gli animali e il superiore per abitazione. I villaggi sono distribuiti sulle oasi coltivate, in generale conoidi alluvionali allo sbocco dei torrenti laterali della valle, dove si possono utilizzare le acque per l'irrigazione.
Bibl.: C. de Ujfalvy, Les Aryens au nord et au sud de l'Hindou-Kouch, Parigi 1896; W. Jochelson, Peoples of Asiatic Russia, Amer. Museum of Nat. Hist., 1928 (con bibl. dei lavori russi recenti di Sarutin Andreev, Barthold).