GALEOPITECO (dal gr. γαλῆ "donnola" e πίϑηκος "scimmia"; nomi indigeni: Colugo, Cobego, Kaguang, Kubin; lat. scientifico Galeopithecus Pallas 1780; fr. galéopithèque; sp. galeopiteco; ted. Flattermaki; ingl. flying lemur)
Primo nome generico d'un gruppo di Mammiferi singolarissimi, considerati successivamente come appartenenti ai Primati (Linneo 1758), ai Chirotteri (Cuvier 1798), agl'Insettivori (Wagner 1855). Molti autori seguono anche oggi l'opinione del Wagner, ma già nel 1885 il Leche ne fece un ordine a sé, pur conservando il nome Galeopithecidae Gray 1821, corretto in Dermoptera Illiger 1855 dal Thomas, nel 1908.
I Dermotteri hanno la statura di un piccolo gatto, capo depresso con muso piuttosto lungo, occhi grandi, orecchi corti e ovali, arti esili e assai lunghi, gli anteriori un poco più che i posteriori, mani più grandi del piede, ambedue muniti di 5 dita brevi, armate di artigli corti, forti, adunchi. Collo, arti e coda sono completamente compresi nel patagio, il più grande paracadute per volo pianeggiante che si ritrovi fra tutti i mammiferi. Il rivestimento peloso è denso e morbidissimo. La formula dentaria
gl'incisivi inferiori sono profondamente pettiniformi. Di abitudini notturne, prettamente arboree, i Dermotteri riposano di giorno aderenti ai tronchi e protetti dal loro colore bruno screziato di bianco. Di notte si arrampicano saltellando, mangiano foglie e frutti e passano poi a un altro albero con salto volante lungo fino a 50 m. Hanno voce lamentevole. Partoriscono un sol piccolo. Meritano protezione assoluta per il loro straordinario interesse scientifico. La famiglia comprende il genere Galeopiteco con 1 specie nelle Filippine e il genere Galeoptero (Galeopterus Thomas, 1908) con 19 specie e sottospecie (1930) nella Cina meridionale, Siam, Malacca, Sumatra, Giava, Borneo ed isole intermedie.
Bibl.: Thormas, in Ann. Mag. Nat. Hist., I, Londra (1908), p. 251; A. Cabrera, Genera mammalium, Insectivora ecc., Madrid 1925, pp. 201-211; R. I. Pocock, in Proc. Zool. Soc., Londra 1926, p. 429.