galeotto (galeoto)
Due sole occorrenze: If VIII 17 vidi una nave piccioletta / venir per l'acqua... / sotto 'l governo d'un sol galeoto, e Pg II 27 allor che ben conobbe il galeotto, / gridò: " Fa, fa che le ginocchia cali. / Ecco l'angel di Dio... ". In entrambi i casi, sia per il demone Flegiàs che per l'angelo, la parola vale " nocchiero ", poiché " galeotti sono chiamati que' marinari, i quali servono alle galee " (Boccaccio). Il traslato è avvertito sia nel primo esempio (" poteasi chiamare barcheruolo, cioè guidatore della barchetta ", Anonimo), che nel secondo (l'Ottimo chiosa " il reggitore di quello navillo ", in parte seguendo il poeta stesso, che, poco dopo [v. 47], definirà l'angelo il celestial nocchiero).