GALILEA (in ebraico Galil; A. T., 88-89)
Nome storico col quale si designa la parte settentrionale dell'altipiano interno della Palestina, limitato a nord dalle estreme propaggini meridionali del Libano e dell'Antilibano - che si ravvicinano in modo da formare una chiostra montuosa al confine con la Siria -, a sud dalla vasta Piana di Iezreel, a est dal Giordano e dal Lago di Tiberiade, detto talora Mar di Galilea; il confine occidentale è indicato all'incirca dalla scarpata del tavolato, poiché la ristretta fascia pianeggiante costiera, sulla quale è Acri, non si considera propriamente parte della Galilea. Un lungo dosso montuoso, il Gebel Haidar (1080 m.), divide la Galilea in due parti: la Galilea superiore a nord, paese di montagna, con dorsi e vette fino a 1200 m. (G. Jarmūk), inciso da una fitta rete di vallette incassate, in difficili comunicazioni con la costa e quasi chiuso in sé; la Galilea inferiore, a sud, regione di colline arrotondate, alte fino a 550-570 m., racchiudenti piccole pianure in parte inondate d'inverno, ma del resto in genere fertili, intersecata da valli più ampie dirette soprattutto verso il Mediterraneo. Le colline si protendono fin sulla Piana di Iezreel con l'isolato M. Tabor (562 m.).
La Galilea è la regione meglio inaffiata di piogge di tutta la Palestina: all'estremo nord la piovosità supera i 900 mm. (Metula, 950); a Nazareth è di circa 630 mm.; a Tiberiade, in fondo alla profonda depressione, scende a 450-460. Le sorgenti sono abbastanza frequenti (in media una ogni 10 kmq.) anche perché il calcare, che forma l'ossatura dell'altipiano, è spesso ricoperto da materiali vulcanici, soprattutto da basalti, i quali dànno un suolo scuro, fertile e trattengono l'umidità negli strati superiori. Perciò la Galilea ha, specie nelle valli e nelle conche, distretti assai fertili, con cereali e colture arboree, mentre in alto si conserva ancora qualche area boscata.
La Galilea corrisponde all'incirca al Distretto del Nord, che, secondo il censimento del 1922, aveva oltre 150.000 ab., dei quali oltre 104.000 musulmani, circa 20.000 ebrei e 27.000 cristiani. La Galilea superiore non ha che piccoli villaggi, ma al margine sud di essa, su un'alta collina, si trova Ṣafed (v.), cittadina di 7000 abitanti. Il centro della Galilea inferiore è Nazareth (v.), sdraiata su una collina verdeggiante (7500 ab.). Il Lago di Tiberiade fu sempre un centro di attrazione della popolazione, ma delle città che un tempo sorsero sulle sue rive solo Tiberiade (v.) ha conservato qualche importanza (7000 ab.). La Galilea alberga anche parecchie floride colonie ebraiche recenti, specialmente nella regione a SO. del Lago di Tiberiade, ma anche tra Safed e il L. Merom e, più a nord, al confine con la Siria. La Galilea è lambita a sud dalla ferrovia Ḥaifā-Damasco, che tocca il lago di Tiberiade a Semakh; è poi percorsa da una strada che, provenendo da sud, sale dal Piano di Iezreel a Nazareth, discende a Tiberiade e poi risale a Ṣafed, donde procede verso nord e si divide, raggiungendo con un ramo Damasco, con l'altro penetrando traverso il Libano fino a raggiungere il mare a Saida. La Galilea è pertanto un paese di transito, specialmente verso la Siria; vi si trovano infatti anche gruppi di gente provenienti dalla Siria, soprattutto Drusi.