Ferraris, Galileo
Lo scopritore del campo magnetico rotante
Edison, l'inventore della lampadina a filamento, ha definito Galileo Ferraris "il più grande degli elettrotecnici viventi": un prestigioso riconoscimento per l'ingegnere italiano che, nella seconda metà dell'Ottocento, ha formulato il principio del campo magnetico rotante. La scoperta di Ferraris ha permesso di costruire i motori a induzione e i contatori di energia elettrica di cui ci serviamo nelle nostre abitazioni
La seconda metà dell'Ottocento è un periodo ricco di importanti risultati per l'elettrotecnica italiana. A Pisa viene inventato un prototipo di dinamo, il dispositivo che ancora oggi fa funzionare i fanali delle biciclette, mentre a Milano si costruisce la prima centrale elettrica europea. Fondamentali sono poi i risultati raggiunti a Torino da Galileo Ferraris, l'ingegnere che ha inventato il motore a induzione.
Nato nel 1847 in provincia di Vercelli, Ferraris studiò alla Scuola di applicazioni per ingegneri di Torino, la città dove visse buona parte della sua vita e dove fondò, presso il Museo industriale, la prima scuola di elettrotecnica dotata di laboratorio. Oltre a insegnare e a tenere conferenze, infatti, lo scienziato piemontese si dedicò di persona agli esperimenti e costruì dispositivi elettrici, compresi i primi esemplari di motori a induzione, resi possibili dalla scoperta del campo magnetico rotante.
Galileo Ferraris era già famoso ai suoi tempi, come testimoniano le parole di apprezzamento di Thomas Edison, un vero protagonista della storia dell'elettricità. Per i suoi meriti scientifici l'ingegnere piemontese ottenne, nel 1896, la nomina a senatore del Regno d'Italia e, pochi mesi prima della sua morte, fu eletto per acclamazione presidente dell'Associazione elettrotecnica italiana fondata a Milano nel dicembre del 1896.
Per capire che cosa è un campo magnetico rotante, allestiamo un piccolo esperimento che si può fare in casa con una calamita a ferro di cavallo e un ago magnetizzato. Facciamo ruotare la calamita e inseriamo tra i suoi poli l'ago, potremo osservare che anch'esso si mette a ruotare. Il movimento della calamita, infatti, genera un campo magnetico di intensità costante e di direzione perpendicolare al piano in cui si sposta la calamita; l'ago continua a muoversi perché il suo momento magnetico tende ad allinearsi al campo. Come scoprì Galileo Ferraris nel 1885, lo stesso effetto si ottiene alimentando elettromagneti disposti ad angolo retto con correnti alternate, tra di loro sfasate di 90°.
Il funzionamento dei motori a induzione elettrica o motori asincroni si basa proprio sul principio del campo magnetico rotante. Questi motori permettono di realizzare i contatori presenti nelle nostre abitazioni e fanno funzionare molti elettrodomestici di uso comune. Ferraris quindi, oltre che quello di padre dell'elettrotecnica italiana, ha anche il merito indiretto di aver reso possibili molte comodità della vita moderna.
Eppure Galileo Ferraris non ottenne alcun vantaggio economico dalla sua scoperta. Quando, infatti, pubblicò i risultati dei suoi studi sulla rivista L'Elettricità, Nicola Tesla, un contemporaneo, stava già brevettando il motore asincrono.
A Galileo Ferraris è intitolato l'Istituto elettrotecnico nazionale con sede a Torino, la città dove è stato fondato nel 1934. L'istituto oggi dispone di una raccolta di strumenti elettrotecnici, realizzati agli inizi del Novecento, in sostituzione degli originali di Ferraris andati perduti in un incendio nel 1899. Per quanto riguarda l'attività scientifica, qui proseguono le tradizionali ricerche nel settore dell'elettricità applicata e della metrologia, la disciplina che si occupa sia di compiere le misure sia di garantire la precisione dei campioni presi come riferimento per effettuarle. Proprio questo genere di studi rende famoso l'istituto. Il segnale orario che scandisce le trasmissioni radiofoniche e televisive delle reti pubbliche nazionali è sincronizzato proprio sugli orologi dell'Istituto Galileo Ferraris di Torino.