GALLEGGIABILITÀ (fr. flottabilité; sp. flotabilitad; ted. Schwimmfähigkeit; ingl. buoyancy)
Si definisce come quella facoltà che ha un qualunque natante di mantenersi a galla in determinate condizioni. È elemento fondamentale nello studio del progetto delle navi sia militari sia mercantili, essendo necessario che la nave in caso di avaria che determini l'allagamento di qualche compartimento si possa mantenere a galla o per riparare in un arsenale o per salvare i passeggeri. S'individua il suo valore col rapporto fra il volume della parte emersa dello scafo, situata fra il piano di galleggiamento e il ponte superiore stagno, e il volume dell'intero scafo, al disotto di tale ponte: questo rapporto, detto coefficiente di riserva di galleggiabilità o riserva di spinta, ha valori molto diversi secondo il tipo di nave (v. bordo: Bordo libero).
Nello studio delle maggiori navi militari si metteva per il passato la condizione che la nave potesse rimanere a galla con due grandi compartimenti contigui in comunicazione col mare; oggi si studia la compartimentazione col proposito di mantenere a galla la nave anche con tre compartimenti contigui in comunicazione col mare: la nave in queste condizioni deve avere una linea di galleggiamento che si trovi al disotto del ponte delle paratie e mantenere una sufficiente altezza metacentrica, non ostante la forte riduzione della superficie di galleggiamento dovuta all'invasione dell'acqua nei locali; inoltre non deve assumere sbandamenti pericolosi. Alcuni dei maggiori transatlantici sono in condizioni di galleggiare anche con quattro compartimenti contigui allagati.
Per le navi mercantili sono state a più riprese fissate delle norme intese a garantire la sicurezza dei passeggeri e possibilmente anche la salvezza del carico; non si era però tentata una legislazione precisa sulla materia fino all'immane disastro del Titanic (14 aprile 1912). Il Board of Trade incaricò di nuovi studî una commissione, la quale ne pubblicò il risultato fra il 1914 e il 1915. Per assicurare la galleggiabilità delle navi devono essere considerati in ciascun caso il numero e la disposizione delle paratie trasversali da consigliare per ciascun tipo di bastimento, la sistemazione dei doppî fondi, doppie murate, ponti stagni e paratie longitudinali, le disposizioni atte ad assicurare alle paratie stagne la necessaria robustezza, le porte stagne al disotto del ponte delle paratie e i sistemi e le norme per la loro chiusura, le chiusure a murata al disotto dello stesso ponte delle paratie e i sistemi e le norme per la loro chiusura, e l'impianto di prosciugamento per i compartimenti allagati.
Ormai non viene dato il certificato di navigazione a una nave che non risulti in determinate condizioni di galleggiabilità, le più recenti delle quali sono state definite a Londra nella Conferenza internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare, riunitasi colà nell'aprile 1929: questa conferenza ha riveduto i risultati di quella precedente del 1914, e le sue conclusioni unanimi stanno (1931) per divenire legge dello stato in Italia: con esse vengono determinati il numero e la distanza delle paratie stagne per tutti i tipi di navi che in un viaggio internazionale vengono a trovarsi a una distanza dalla costa maggiore di 20 miglia; viene inoltre resa obbligatoria ai comandanti di ogni nave mercantile la conoscenza dell'altezza metacentrica della loro nave e degli effetti che possono derivare da una sua diminuzione.
Nello studio delle condizioni di galleggiabilità di una nave si debbono considerare alcuni elementi di grande importanza: ponte di compartimentazione o ponte delle paratie, ponte stagno, o che può essere reso stagno con la chiusura di boccaporti e portelli, fino al quale devono giungere le paratie stagne trasversali della nave, in modo, da costituire insieme con il fasciame esterno tante scatole stagne che non possono essere invase dall'acqua; linea di sopraimmersione o linea limite, inviluppo di tutte le possibili linee di galleggiamento della nave in diversi assetti, cioè con diverse differenze di immersione fra prora e poppa, sempre tali però da permettere alla nave di galleggiare; questa linea si trova sempre ovviamente al disopra del bordo libero; coefficiente di permeabilità, rapporto fra il volume totale di un determinato compartimento stagno e il volume dell'acqua che effettivamente può penetrarvi in caso di allagamento, quando si tenga conto degl'ingombri (può variare in genere dal 60 al 100%). Diversi, e da applicarsi secondo i casi, sono poi i metodi per rimediare alla diminuita galleggiabilità d'una nave. (V. nave).