galleria
gallerìa [Der. del fr. galerie, forse alterazione del lat. mediev. galilaea "portico di una chiesa"] [LSF] Ambiente di forma allungata per mettere in comunicazione ambienti diversi (anche, per es., versanti diversi di un monte). ◆ [MCF] G. aerodinamica, o g. del vento: impianto per effettuare misurazioni o esperimenti su corpi (spesso modelli, in scala ridotta o al vero) immersi in una corrente aeriforme, prodotta da apposite apparecchiature: v. aerodinamica sperimentale: I 62 d. A seconda della forma si hanno g. aperte, chiuse, circolari, ellittiche, ecc.; a seconda della velocità massima ottenibile, g. subsoniche, soniche, transoniche, supersoniche, ipersoniche; a seconda del regime di funzionamento, g. continue, nelle quali la corrente è sensibilmente costante per un notevole intervallo di tempo, e g. intermittenti, nelle quali la corrente è discontinua, a impulsi (pochi secondi o frazioni di secondo). ◆ [MCF] G. a vuoto: g. aerodinamiche intermittenti con correnti molto intense, ottenute scaricando l'aria di un serbatoio in pressione nella g., in cui è fatto preventivamente un vuoto più o meno spinto. ◆ [MCF] G. idrodinamica: impianto, detto anche tunnel idrodinamico o tubo di cavitazione, per lo studio sperimentale del funzionamento di un'elica isolata, cioè non accoppiata alla carena di una nave e, soprattutto, del fenomeno della cavitazione, non soltanto per quanto riguarda le eliche, ma, in generale, per qualsiasi profilo destinato a muoversi sott'acqua a velocità notevole. Consiste essenzialmente in un circuito tubolare stagno, chiuso, riempito di acqua (normalmente acqua dolce; per ottenere dati relativi all'acqua di mare si fa una correzione per la differenza di densità), mantenuta in circolazione mediante una pompa; un modello in scala dell'elica (o, in generale, del profilo idrodinamico) da provare è posto nella sezione minima del circuito (camera di prova) ed è connesso a un gruppo dinamometrico per misurare le varie forze in gioco; il modello è visibile dall'esterno attraverso apposite finestre per seguirlo visivamente (di solito con uno stroboscopio) e, volendo, fotografarlo in tutte le fasi della cavitazione; la depressione nella camera di prova è regolata mediante una pompa da vuoto. L'impianto ha alcuni importanti accorgimenti tecnici, quali deflettori per regolarizzare la corrente e, soprattutto, un'appropriata forma convergente del tratto di condotto subito a monte della camera di prova, allo scopo di realizzare gli alti valori di velocità dell'acqua (oltre una decina di m/s) necessari per acquisire dati significativi.