GALLIARI
. Una delle più vaste e fortunate famiglie di scenografi italiani nel sec. XVIII. Sugli altri si distinsero i fratelli Bernardino e Fabrizio, figli di Giovanni, debole pittore di figura. Bernardino, nato in Andorno (Biella) il 13 novembre 1707, morto ivi il 31 marzo 1794, comineiò presto a occuparsi di allestimenti teatrali, di feste e di mascherate. Dal 1738 al 1750 lavorò tra Bergamo e Torino, anche in collaborazione coi fratelli Fabrizio e Giovanni Antonio. Nel 1750 fu impiegato dai Savoia, e soprattutto poi da Vittorio Amedeo III nel Teatro Regio di Torino. Ebbe facilità decorativa e produsse con spigliatezza decorazioni prospettiche ad affresco nei palazzi piemontesi e lombardi. Si conservano di lui affreschi nel palazzo Chiusano, nel palazzo Valperga di Masino, all'accademia di Torino, e pitture nel Museo civico di Savona. Viaggiò spesso fuori d'Italia e contribuì vivamente a portare fuori d'Italia, specie in Germania, il gusto scenografico inauguratosi soprattutto per opera dei Bibiena: nel 1770 fu impiegato in vaste imprese di spettacoli a Berlino, alla corte di Federico il Grande.
Fabrizio, nato in Andorno nel 1709, morto a Treviglio nel 1790, fu felice prospettico teatrale, accompagnandosi col fratello in varie decorazioni pittoriche e allestimenti scenici, soprattutto nell'Italia settentrionale. Ebbe notorietà per una sua maniera di prospettiva obliqua usata precedentemente anche da Ferdinando Galli Bibiena. Si rammentano le decorazioni teatrali nel Teatro Imperiale di Vienna, e quelle del teatro di Torino eseguite tra il 1770 e il 1780. Alcuni disegni di Fabrizio sono nel museo teatrale della Scala.
Bibl.: P. Zucker, in Thieme-Becker, Künstler-Lex., XIII, Lipsia 1920; per Bernardino, v. M. Paroletti, Turin et ses curiosités, Torino 1819, pp. 63-97 e passim; G. Avogadro, Cenni sulla vita e sulle opere di B.G., Torino 1847; e i cataloghi della R. Pinac. di Milano, Milano 1892, p. 557 e del Museo teatrale della Scala, Milano 1914, pp. 93-95; G. Ferrari, Scenografia, Milano 1902, pp. 128, 146, 155, fig. 244; V. Mariani, St. della scenogr. ital., Firenze 1930, p. 72; C. Ricci, Scenografia italiana, Roma 1930, pp. 2, 23, 26, 31.