Nome comune attribuito a varie specie di Crostacei Decapodi appartenenti a raggruppamenti tassonomici diversi, sia di acqua dolce sia marini. Con lo stesso nome (o con il diminutivo gamberetto) si indicano comunemente altre specie più piccole, marine o d’acqua dolce, appartenenti a vari generi, tra i quali Alpheus, Crangon (fig. 1), Heteropenaeus, Palaemon, Periclimenes, Parapenaeus, Penaeus. Si chiamano comunemente gamberone o g. rosso due specie marine di Decapodi Penoidei: Aristeus antennatus e Aristomorpha foliacea, apprezzate come alimento. G. di fiume europeo (Astacus astacus; fig. 2). G. della famiglia Astacidi, dal corpo allungato, robusto, lungo oltre 15 cm, con tegumento calcificato; scudo convesso, non fuso con l’epistoma che termina in un piccolo rostro; addome sviluppato; antennule con due flagelli corti, antenne con un flagello lungo. I tre primi pereiopodi sono chelati, il primo più robusto e lungo. Le due prime paia di pleopodi nei maschi sono appendici copulatorie; l’addome e la pinna caudale sono più larghi. L’accoppiamento avviene in autunno; le uova sono portate dalla femmina fino all’anno successivo, quando sgusciano i piccoli, simili all’adulto. Si ciba di molluschi, insetti, girini, piante e sostanze in decomposizione. In seguito alla diffusione in Europa del g. di fiume nordamericano (Pacifastacus leniusculus) e a causa dell’inquinamento il g. di fiume europeo è minacciato di estinzione. Il suo allevamento a scopo commerciale è detto astacicoltura.
Specie simile è Austropotamobius pallipes, g. diffuso in buona parte dell’Europa e presente, ma raro, anche in Italia. G. di mare (Homarus gammarus; fig. 3). G. della famiglia Nefropidi più noto con il nome comune di astice europeo. Può superare i 40 cm di lunghezza, ha l’ultimo segmento toracico saldato con il cefalotorace. Diffuso sui fondali rocciosi dell’Atlantico orientale dalle Isole Lofoten fino al Marocco e alle Azzorre, eccetto il Baltico; presente anche nel Mediterraneo ad ovest di Creta. Oggetto di pesca per le carni pregiate, l’astice è attivo di notte, mentre durante il giorno si nasconde tra gli scogli. Si nutre di pesci, Molluschi, Crostacei, vermi, Echinodermi. L’accoppiamento avviene subito dopo una muta, al principio dell’estate nei mari settentrionali, forse prima nel Mediterraneo, ma le uova sono emesse soltanto l’estate dell’anno successivo. L’incubazione delle uova dura 11-12 mesi, periodo durante il quale sono portate sotto l’addome della madre, attaccate ai peli in una massa gelatinosa. Le larve planctoniche appena nate differiscono notevolmente dagli adulti (assenza di arti addominali); dopo 3 mute acquistano la forma dell’adulto.