Gambia
Stato dell’Africa occidentale. Comprende un ristretto territorio sulle due sponde del fiume Gambia ed è circondato, tranne un breve tratto di costa oceanica, dal Senegal, col quale condivide il carattere prevalentemente islamico, la composizione della popolazione (comunità principali: wolof, mandingo, fula, jola, sarahule) e la storia fino alla creazione di un possedimento da parte degli inglesi, già attivi nell’area dal 17° sec., che nel 1816 acquistarono l’isola di Banjul dal re di Kombo, creandovi un insediamento per schiavi liberati, bathurst, ed estendendo poi la propria protezione alle comunità sul fiume, interessate nella seconda metà del secolo da conflitti legati a un rapido processo di islamizzazione: il leader religioso Maba avviò l’unificazione della regione, ma fu ucciso nel 1864. Falliti i tentativi inglesi di cedere il G. alla Francia, prevalente sulla costa senegalese, nel 1889 le due potenze definirono i confini rispettivi. L’amministrazione inglese distingueva la colonia in senso stretto – ossia bathurst – dal protettorato lungo il fiume, amministrato attraverso i capi locali. Il movimento anticoloniale fu dominato dal People’s progressive party (PPP) di Dawda Jawara, primo ministro con l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth (1965) e presidente con la proclamazione della Repubblica (1970). Ripetutamente confermato in carica, Jawara nel 1981 sventò un golpe militare grazie all’intervento del Senegal, con cui fu poi varata la Confederazione del Senegambia (1982-1989), dissolta però per i timori del G. di essere assorbito. Crisi economica e riduzione degli aiuti internazionali colpirono il consenso per Jawara, che nel 1994 fu deposto ed esiliato dal capitano Yahya A.J.J. Jammeh. Lasciato l’esercito, varata una nuova Costituzione (1996), questi fu eletto presidente (1997) e riconfermato ripetutamente (2001, 2007), nonostante le denunce di crescente autoritarismo, abusi, corruzione dilagante e tentativi di colpo militare.