GAMZIGRAD
Tra i villaggi di G. e di Zvezdan (distretto di Zaječar, nella Serbia orientale), su un altipiano, una volta recinto con trincee, si trovava un castro romano, il quale fu rinnovato ai tempi di Giustiniano. A tale epoca risale la pianta quadrilatera della città (m 300 × 230), con mura relativamente ben conservate e torrette rotonde (sei per ogni lato). Caratteristica la torre, scoperta nell'angolo sud-occidentale, con la vòlta di mattoni e il propugnaculum della porta occidentale. Che tale costruzione sia stata eseguita all'epoca di Giustiniano, lo indicano anche alcuni ruderi nell'interno della città.
Nel recinto di questa fortezza sono state trovate Colonne e capitelli del III sec. d. C. Le monete trovate abbracciano il periodo di tempo che va da Probo a Giustiniano. Sono stati trovati mattoni della legione III (gallica) e della V. Gli scavi, eseguiti nel 1953 e 1954 hanno portato alla luce nella parte N-O del castro una grande costruzione di forma rettangolare, del IV sec. d. C. La facciata esterna è suddivisa da pilastri. Rimangono tracce del rivestimento con pietre più fini e nell'interno anche tracce di stucco e di affreschi. L'entrata principale è dalla parte S-E. Il lungo e spazioso vestibolo presenta qua e là resti di pavimentazione in mosaico ben conservati. La sala principale, absidata, aveva pavimento a mosaici figurati. Comunicante con questa sala è un locale ottagonale con l'impianto di ipocausto. Sulla parte più grande della sala principale - dopo la distruzione da parte degli Unni - sopra i resti del pavimento in mosaico, fu costruita una basilica con l'abside semicircolare, e sopra questa, ai tempi di Giustiniano, un edificio con un'abside esteriormente a forma di trapezio.
Nel periodo di tempo tra il VII e il IX sec. gli Slavi vennero a stabilirsi al di sopra del vestibolo, costruendo le loro case con malta fangosa.
Il nome romano del centro di G. è tuttora ignoto. Nella epoca romana essa apparteneva alla Dacia Ripensis ed era un importante crocevia tra Bononia, Horreum Margi e Aquas-Naissus. Qui si trovava probabilmente il centro amministrativo per il lavaggio dell'oro delle miniere di questa regione.
Bibl.: F. Kanitz, Röm. Studien in Serbien, Vienna 1892, p. 96 ss.; F. Kanitz, Das Königreich Serbien, II, Lipsia 1909, p. 370 ss.; Vulic-Ladek-Premerstein, in Jahreshefte d. Oesterreich. Inst., IV, 1901, c. 147; Miskovic, in Starinar, IV, n. s. I, 1950, pp. 199-205; Di Mano Zissi, Le castrum de Gamzigrad et ses mosaïques, in Archaeologia Jugoslavia, II, 1956,pp. 67-84.