Ganimede
Personaggio mitico, considerato dagli antichi come simbolo della bellezza perfetta.
Figlio di Tros, re di Troia, sarebbe stato rapito dell'aquila di Giove o da Giove stesso trasformato in aquila mentre si trovava a caccia con i suoi compagni sul monte Ida nella Frigia, e portato in cielo per fare da coppiere agli dei (cfr. Ovid. Met. X 155-161; Virg. Aen. V 254 ss.).
È ricordato in Pg IX 23, al centro della terzina in cui D. rievoca l'episodio mitico di G. per indicare con una perifrasi che era il monte Ida il luogo dove gli era parso di essere ghermito da un'aquila, durante il sogno da lui fatto nella valletta dell'Antipurgatorio, dopo una notte di sonno, all'approssimarsi dell'alba, quando i sogni sono più veritieri: ed esser mi parea là dove fuoro / abbandonati i suoi da Ganimede, / quando fu ratto al sommo consistoro.