Gao Xingjian
Scrittore cinese, naturalizzato francese, nato a Ganzhou (Jiangxi) il 4 gennaio 1940. Appartenente a una famiglia del ceto borghese, nel 1962 si laureò in letteratura francese presso l'Istituto di lingue straniere di Pechino e cominciò a lavorare come traduttore (S. Beckett, E. Ionesco). Inviato a ‚rieducarsi' nei campi di lavoro durante la rivoluzione culturale, soltanto a partire dal 1979, nel clima di cauta liberalizzazione che era seguito alla morte di Mao Zedong, ha cominciato ad affermarsi come narratore e drammaturgo.
Ha compiuto numerosi viaggi in Europa e dal 1988 vive in esilio a Parigi, in contrasto con le autorità del suo Paese, specialmente dopo la strage di piazza Tien Anmen (1989). Nel 2000 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, il primo assegnato a uno scrittore cinese; nel discorso pronunciato in quella occasione, Wenxue de liyou (2001; trad. it. La ragion d'essere della letteratura, 2001), G. X. si è fatto teorico di una 'letteratura fredda', espressione autentica dell'individuo e luogo di resistenza a ogni sorta di condizionamento.
Il suo più noto lavoro teatrale, messo in scena nel 1983 dal Teatro d'arte del popolo di Pechino, è Chezhan (trad. it. su rivista Fermata d'autobus, 1988, poi in volume, 2000), dramma beckettiano in un atto che, attraverso un dialogo vivace e apparentemente naturale, ma denso di implicazioni allusive, presenta uno squarcio di vita quotidiana rivelatore delle frustrazioni e delle speranze della gente comune. Un più esplicito gusto della provocazione è presente nei testi successivi, come Yeren (1984, L'uomo selvatico) e Bi'an (1995, L'altra riva), di cui fu impedita la rappresentazione. Pubblicati su importanti riviste come Shiyue (Ottobre) e Zhongshan (La campana), i suoi lavori drammatici sono stati in gran parte raccolti nel volume Gao Xingjian xiju ji (1985, Testi teatrali di Gao Xingjian). Qualche affinità con i testi teatrali, per la giustapposizione di testimonianze 'a mosaico', presenta il romanzo You zhi gezi jiao hong chuner (1984, Una colomba chiamata labbra rosse).
Di maggiore complessità, e frutto di una lunga gestazione, è il romanzo Lingshan (1990; trad. it. La montagna dell'anima, 2002), legato alle esperienze fatte da G.X. visitando le regioni sud-occidentali della Cina ancora impregnate di una cultura arcaica. Viaggio alla ricerca di un mitico luogo dello spirito, il romanzo è intessuto di apologhi filosofici, di riflessioni autobiografiche, di divagazioni letterarie e descrizioni di paesaggio, secondo la tradizione autenticamente cinese della narrativa di ispirazione chiaramente taoista. Strutturalmente affine a Lingshan, ma più soffertamente autobiografico, è il romanzo Yigeren de shengjing (1999; trad. it. Il libro d'un uomo solo, 2003), che rivela un aspro risentimento contro il sistema politico e la burocrazia cinesi. Oltre a numerosi racconti, percorsi da una vena di suggestivo lirismo (in parte raccolti nell'antologia Gei wo laoye mai yugan, 1988; trad. it. parziale Una canna da pesca per mio nonno, 2001), G. X. ha scritto ancora testi teatrali, come Taowang (1989, La fuga), ispirato ai fatti di piazza Tien Anmen, e Au bord de la vie (1993), in francese. Notevole interesse, anche in relazione alla sua attività pittorica, dove si rivela assai fecondo l'incontro fra la tradizione cinese e l'arte occidentale, presenta la produzione saggistica: Xiandai xiaoshuo jiqiao chutan (1981, Primo studio sull'arte del romanzo moderno); Ling yi zhong mei xue (2001; trad. it. dal francese Per un'altra estetica, 2001), saggio introduttivo al catalogo omonimo che riproduce un centinaio di lavori a inchiostro su carta di riso eseguiti da G. X.; Il pane dell'esilio. La letteratura cinese prima e dopo Tienanmen (2001), scritto in collaborazione con il poeta cinese Yang Lian (n. 1956).
bibliografia
Zhao Yiheng, Towards a modern Zen theatre, London 2000.
Soul of chaos: critical perspectives on Gao Xingjian, ed. Kwok-kan Tam, Hong Kong 2001.
Quah Sy Ren, Gao Xingjian and transcultural Chinese theater, Honolulu 2004.